Il Ministro dell’Ambiente, questo sconosciuto
Qualcuno per caso ricorda il nome dell’attuale Ministro dell’Ambiente? E quello precedente? E, per caso, qualcuno sa il nome esatto del “Ministero dell’Ambiente”? Se non ne avete idea non preoccupatevi. Sono in tanti gli italiani che non ne hanno idea: una parte di loro non sa nemmeno che esiste un Ministero dell’Ambiente e, tra quelli che ne conoscono l’esistenza, una buona parte non ha idea di che cosa faccia e a che cosa serva. E, sinceramente, anch’io ho qualche dubbio!
Per dovere di cronaca l’attuale Ministro dell’Ambiente si chiama Gian Luca Galletti e il nome esatto del ministero si chiama “Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare”. Un nome altisonante che vuole dichiarare a tutti la grande estensione del campo di azione di tale Ente che non è limitato al solo concetto astratto di “ambiente” ma che si spinge fino alle tutele concrete del “territorio” e del “mare”. Ottimo!
Queste tutele, però, esistono solo a parole e nelle declinazioni grammaticali del nome del Ministero. A dimostrazione che il Ministero dell’Ambiente è poco importante e che il ruolo del ministro è marginale nell’insieme delle azioni sociali di cui si occupa il Governo italiano, vi è il fatto che Il sig. Gian Luca Galletti è laureato in Scienze Economiche e Commerciali e nella vita ha svolto la professione di dottore commercialista e revisore contabile. Fin qui nessun problema perché potrebbe essere il commercialista più esperto di tutti i commercialisti d’Italia in tematiche ambientali. Se però ci si addentra tra le competenze del sig. Galletti si nota che egli ha fatto poco e si è occupato poco di tematiche ambientali. Piuttosto, come è giusto che sia per un commercialista, nella sua lunga carriera politica si è occupato prevalentemente di questioni fiscali e finanziarie.
È pertanto triste, a mio avviso, vedere quale sia la considerazione strategica che gli amministratori politici hanno dell’”ambiente”. È triste vedere che lo considerano una pura formalità amministrativa – se non una seccattura – e i loro interventi sono prevalentemente di facciata o partecipazioni a convegni. Poche sono le leggi prodotte; poche sono le iniziative strategiche proposte. È triste vedere che questo Ministro non viene quasi mai menzionato dai telegiornali o dai media in generale (né nel bene né nel male). Non interessano i suoi discorsi. Non interessano le sue idee.
Eppure l’”ambiente” – non la parola di cui si abusa ma visto come la nostra unica “casa” – dovrebbe essere al centro sia delle strategie sociali sia delle analisi economiche. Dovrebbe essere nominato più spesso quando si parla di salute, quando si parla di trasporti, quando si parla agricoltura e di istruzione. Dovrebbe essere al centro delle discussioni che animano le politiche dell’occupazione e del lavoro; dovrebbe essere il collante delle politiche industriali e dovrebbe essere la base della ricerca scientifica e dello sviluppo tecnologico.
E purtroppo, invece, l’ambiente esiste solo per inquinamento, i rifiuti, il consumo di territorio, il petrolio, le grandi opere inutili, la corruzione e, legato ad esso, esistono solo i SOLDI. E, l’ambiente, è solo un fottuto ostacolo a poter farne TANTI.
Ma che tristezza!
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Nota: per rendersi conto del curriculum del Ministro Gian Luca Galletti e per capire quali sono le strategie o le iniziative legislative del Ministero dell’Ambiente è sufficiente accedere ogni tanto al suo sito internet e girovagare tra le varie pagine.
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