Daily Archives: 8 Gennaio 2013
Solas | Vernici naturali

“Solas” in gaelico significa “luce, bianco, candore” e, non a caso, il primo prodotto creato è stato un’idropittura murale bianca dalla forte luminosità, dalla mano vellutata e dall’ottima resa.
Era il lontano 1993, anno in cui fu gettato il seme della Solas da parte di un gruppo di imprenditori mossi dal desiderio di creare prodotti per la casa che fossero efficaci ma anche compatibili con i tempi vitali e la delicatezza del Pianeta. In sostanza non si voleva dare solo una “veste naturale” ai prodotti ma piuttosto dotarli di un “cuore naturale” attraverso una reale ricerca verso uno sviluppo eco-compatibile.
I prodotti Solas, ottenuti con materie prime vegetali e minerali, sono totalmente esenti da solventi petrolchimici, resine acriliche, viniliche, alchidiche e da biocidi. Dal momento che Solas non utilizza sostanze tossiche o composti chimici non bio-compatibili ma solo ingredienti naturali semplici, i cicli di produzione sono brevi, l’impiego di energia è minore rispetto ai cicli di produzione dei prodotti convenzionali e le scorie sono completamente biodegradabili.
Per questo Solas può garantire che la produzione delle proprie pitture e delle proprie vernici sia a bassissimo impatto ambientale e che i propri prodotti, pur mantenendo elevate prestazioni tecniche, non sono nocivi per la salute dei lavoratori e degli abitanti della casa.
A garanzia di ciò Solas, in etichetta o nelle schede tecniche, dichiara volontariamente tutte le materie prime utilizzate e ciò risulta utile anche per individuare componenti nei confronti dei quali vi siano allergie, intolleranze o incompatibilità individuali.
Non chiamiamola auto ecologica, please!

La parola d’ordine per chi vuole vendere un’automobile in questi anni di grande crisi economica è: «ecologica». Seguita, in ordine di importanza, da «CO2», «basse emissioni» «basso consumo» e «ambiente».
Nessun venditore o direttore marketing può prescindere da tale concetto. E, difatti, una statistica molto empirica che prenda come riferimento la televisione, la carta stampata, la radio nonché la frequentazione degli autosaloni d’Europa non può far altro che confermare questa affermazione. Ovunque si vede e si sente parlare di ciò!
Ciò che desidererei osservare su tale fenomeno è il fatto che le informazioni fornite sono, nella realtà dei fatti, in massima parte fuorvianti per l’acquirente e che, in effetti, nessuna automobile attualmente in commercio può definirsi veramente ecologica. Questo anche se i produttori hanno sviluppato, nei tempi, tecnologie che consentono effettivamente minori emissioni di gas di scarico e maggiore efficienza nella gestione dell’energia. Si tratta comunque di minimi risultati rispetto al vero obiettivo incarnato dal concetto di “ecologia”, cioè lo scarso o nullo impatto sull’ambiente dell’uomo e delle sue attività per salvaguardare le risorse a favore anche delle generazioni future.
Sulla base di tali osservazioni ecologica sarebbe, allora, quell’auto che non usa la combustione, diretta del motore a scoppio o indiretta per la produzione elettrica, quale energia di propulsione.
Ecologica sarebbe quell’auto che prevede parti o materiali provenienti da fonti rinnovabili ma, soprattutto, facilmente riparabili, riutilizzabili e, solo in casi limite, riciclabili.
Ecologica, infine, sarebbe quell’auto che non richiedesse la proprietà (e l’uso) individuale ma che basasse la propria funzione sul servizio di trasporto, magari collettivo.
La strada per ottenere automobili ecologiche è, quindi, molto più tortuosa e in salita rispetto a quella che ci è proposta dal marketing. Si tratta, in sostanza, di ripensare il settore nella sua totalità lavorando, in più, anche sulle abitudini di fondo dei cittadini e utilizzatori del trasporto.
Il risultato, però, potrebbe essere veramente nuovo e gli obiettivi della sostenibilità ambientale, nonché del trasporto per tutti (anche per i paesi poveri), potrebbero essere realmente raggiunti.
Foto: Hajo de Reue