Category Archives: Natura
Cooperativa Osiris | Prodotti agricoli
La cooperativa Osiris – che prende il proprio nome dalla dea della fertilità – è una tra le più significative realtà europee che operano nell’ambito dell’agricoltura biodinamica. Essa è stata fondata nel 1988 da un gruppo di agricoltori che, avendo iniziato ad interrogarsi sull’efficacia e sulla pericolosità dell’agricoltura “moderna” fatta di forza e di chimica, avevano prima fondato un gruppo di studio e, da pionieri, avevano iniziato, già dall’inizio degli anni ’80, a praticare l’agricoltura biodinamica. Siamo in Alto Adige, in provincia di Bolzano, nella vallata compresa tra Termeno, Egna e Ora il cui paesaggio è costellato da una distesa quasi infinita di frutteti, soprattutto mele, ma anche vigneti. Lo scopo della cooperativa era chiaro già dall’inizio: la creazione di una struttura di produzione e di marketing completamente indipendente dal sistema industriale della produzione e della distribuzione agricola, allo scopo di garantire ai consumatori sia l’origine che la qualità dei prodotti offerti.
Nella campagna dei soci della cooperativa Osiris la natura, guidata e non limitata dalla mano dell’uomo, trova lo spazio di potersi esprimere e tutto dà l’impressione di essere una specie di “disordine ordinato”. Nelle campagne si sente un forte profumo, dato dalle mille erbe spontanee che circondano le piante e che vengono lasciate crescere nelle bordure e nei cespugli e si sentono cinguettare numerosi uccelli di specie diverse che trovano un ambiente ospitale e nutrimento dato dagli insetti che, senza tregua, si posano sui fiori o volano nell’aria.
Il gruppo di studio sulla biodinamica è ancora il motore e il centro di ricerca della cooperativa Osiris che oramai ha acquisito esperienza e ha sviluppato importanti tecniche produttive nell’ambito dell’agricoltura biodinamica e che oggi esporta i suoi prodotti in tutta Europa. Tra questi prodotti, a fianco delle originarie mele e pere, sono stati introdotti anche piccoli frutti di bosco (mirtilli, lamponi, ribes, ecc.), il succo di mela e detersivi per la casa e per la persona, a base di aceto di mele. Il prodotti della cooperativa Osiris sono certificato Demeter, Codex e GlobalG.A.P.
Attualmente la cooperativa Osiris ha la propria sede a Postal (BZ).
Slow Water | Irrigazione sostenibile
“La nostra missione è diffondere pratiche di irrigazione sostenibile legate al risparmio idrico e alla salvaguardia dell’ambiente”.
Quando l’acqua scarseggia… Le ampolle interrate vengono riempite d’acqua… Inumidiscono il terreno circostante senza dispersioni… Le piante crescono rigogliose.
Così recita il sito di Slow Water, un progetto ideato dall’architetto Giacomo Salizzoni che lo ha messo in pratica e fatto funzionare a Borgo Pinti, Firenze, all’interno di un orto comunitario ricavato in una vecchia pista di atletica in disuso. Si tratta, in sostanza, nella tecnica di interrare delle ampolle di terracotta e sfruttare la naturale porosità di questo materiale per mantenere costantemente umido il terreno risparmiando fino al 70% di acqua.
Il sistema, nel suo complesso, risulta molto efficiente: le anfore interrate e tappate nella parte superiore a vista rilasciano l’acqua gradualmente nel terreno e le piante che sono posizionate vicino possono sfruttare l’umidità che si ottiene per crescere rigogliose senza aver per forza bisogno di ingenti irrigazioni. Con questo metodo si riesce a risparmiare molta acqua perché si evita l’evaporazione della stessa a causa del calore e del sole e si è in grado di fornire alle radici delle piante anche un apporto aggiuntivo di ossigeno, che passa al terreno sempre attraverso la porosità della terracotta e che contribuisce a farle crescere rigogliose e sane.
La tecnica di sotterrare delle ampolle di terracotta per irrigare il terreno non è assolutamente un’invenzione moderna ma è molto antica e risulta ancora utilizzata in alcune regioni del mondo, come Cina, Messico, Pakistan e India.
ROB del Bosco Scuro | Azienda agricola
L’Azienda agricola ROB del Bosco Scuro di Rasi Andrea ha iniziato a coltivare con il metodo biologico dal 1995 su una superficie di 8 ettari nella cornice geografica delle colline moreniche a sud del Lago di Garda. I prodotti sono: frutta (mele ed albicocche) e verdura (meloni, cipolle, pomodori).
La verdura viene venduta fresca mentre la frutta, in parte viene destinata alla vendita diretta a negozi e privati e, in parte, viene trasformata in marmellate, mostarde, puree e succhi di frutta. La maggior parte dei processi produttivi sono interni all’azienda e l’obiettivo prossimo futuro è quello di portarli tutti presso il laboratorio interno, dove possono essere meglio gestiti e controllati.
Interessanti sono le scelte economiche che l’azienda esprime:
- la massimizzazione della produzione non è una priorità;
- il mercato alimentare biologico non è (e non deve essere) un mercato di nicchia;
- la differenziazione produttiva – al contrario della monocoltura – quale garanzia di sopravvivenza.
L’Azienda agricola ROB del Bosco Scuro osserva che il lavoro dei contadini deve essere la continuazione di un rapporto profondo tra l’uomo e la natura e non il cieco sfruttamento di risorse naturali a scapito delle future generazioni. Per secoli l’ambiente naturale è stato curato, difeso e rispettato dagli agricoltori che ci hanno lasciato in dote il rispetto e la conoscenza della natura. Il suo compito primario è quello di continuare nel solco tracciato dagli antenati, per far sì che le generazioni future non perdano la conoscenza e la saggezza contadina, frutto di secoli di esperimenti.
Lombricoltura Bella Farnia
«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma» (A.L. de Lavoisier).
La Lombricoltura Bella Farnia ha preso alla lettera il motto dell’intellettuale francese e ha deciso di intraprendere un’attività economica che si basa sulla trasformazione dei rifiuti organici in humus, in grado di nutrire il terreno migliorandone la fertilità. Il mezzo per ottenere ciò sono i lombrichi (1) che Charles Darwin addirittura definì «I più importanti animali della Terra».
La Lombricoltura Bella Farnia, oltre a ad allevare lombrichi sia per scopi hobbistici (compostaggi domestici o condominiali) che professionali (aziende agricole, allevamenti avicoli o di tartarughe), produce anche vermicompost (humus) con il marchio “Humus Bio”, organizza percorsi formativi per coloro che desiderino approfondire questo particolare allevamento e svolge attività di consulenza per chi desideri impiantare allevamenti professionali o desideri realizzare isole ecologiche per il riciclaggio dei rifiuti organici.
(1) Di lombrichi ne esistono oltre 8.300 specie di cui la metà terrestri: di queste solo sei sono quelle adatte alla trasformazione degli scarti organici. Quattro di loro vivono nelle zone temperate ma solo due specie si sono rilevate particolarmente adatte all’allevamento per la loro resistenza e prolificità: l’Eisenia andrei, comunemente chiamato lombrico rosso di California, e l’Eisenia fetida, denominato “tiger worm”, per il colore giallo pallido della sua pelle.
I lombrichi sono animali ermafroditi imperfetti perché hanno entrambi gli organi riproduttivi ma non possono autofecondarsi. Essi trascorrono gran parte della loro vita sottoterra dove, con i loro 5 cuori, con i loro 6 reni e con il loro intestino filtrano instancabilmente il terreno depurandolo anche dai metalli pesanti arricchendolo di sostanze nutritive.
Bioplanet | Lotta biologica
Dopo aver fatto la triste conta dei malati e, purtroppo, anche dei morti, l’agricoltura, anche quella convenzionale, comincia ad osservare che è più proficuo spargere nei campi insetti predatori di quelli dannosi piuttosto che antiparassitari tossici.
Per soddisfare questa esigenza è nata Bioplanet, azienda che alleva e fornisce sia insetti utili per la difesa biologica delle colture sia insetti impollinatori necessari per aumentare la produzione di frutta e verdura ed evitare inutili ormoni o altri agenti chimici che poi, in qualche modo, anche se in piccole quantità, ritornano all’uomo attraverso la catena alimentare o l’ambiente.
Bioplanet, nella sua proposta alternativa alla chimica in agricoltura e più vicina ai meccanismi regolatori della natura, oltre agli insetti predatori e a quelli parassitoidi di quelli dannosi offre anche trappole fisiche, ferormoni di confusione sessuale e batteri per la lotta alle malattie fungine.
Un unico rischio legato ad un tale tipo di attività, sul quale è necessario prestare attenzione, è quello di introdurre in un dato ambiente animali estranei che possano mettere in difficoltà la sopravvivenza di quelli autoctoni.
Eugea
L’ambizioso progetto di difesa della biodiversità ideato da un gruppo di ricercatori della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna si chiama EUGEA (Ecologia Urbana Giardini Ambiente).
Come lo definiscono gli stessi ricercatori sul loro sito internet si tratta del primo progetto italiano di “ecologia privata” che spinge i privati cittadini, da un lato, attraverso la conoscenza, ad operare direttamente per la salvaguardia delle specie animali in pericolo e, indirettamente, da un altro lato, in difesa dell’ambiente e della biodiversità.
EUGEA vuole ricordare anche che la natura, oltre ad essere essenziale per tutta la vita, compresa la nostra, è anche bellissima e, pertanto, si propone di portare in città o in ambienti antropizzati, un po’ di questa bellezza perduta e oramai quasi sconosciuta.
Concretamente il progetto EUGEA, oltre che pubblicazioni e liberi, consiste in contenitori colorati che hanno, al loro interno, semi di piante o fiori particolarmente amati da insetti utili o farfalle oppure larve di coccinella e di molti altri insetti utili per la lotta biologica in pericolo di estinzione. Messi in giardino, sul balcone di casa, sotto una tettoia o nell’orto e aperti, questi contenitori lasceranno fuoriuscire il loro prezioso contenuto che si diffonderà nell’ambiente circostante e che, se troverà le giuste condizioni ambientali, si propagherà e si diffonderà apportando impagabili benefici alla biodiversità.
Libera Terra
DALLE TERRE liberate dalla mafia, I PRODOTTI LIBERA TERRA
“Prodotti con un sapore in più: quello della legalità, del riscatto, della libertà.
Prodotti straordinari, frutto del lavoro di giovani che, riunitisi in cooperative sociali, coltivano ettari di terra confiscati ai boss della mafia grazie alla legge di iniziativa popolare 109/96 nata da una grande mobilitazione promossa da Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.
Queste terre, restituite alla collettività, sono tornate produttive e sono diventate il volano di un circuito economico sano e virtuoso, anche grazie alla partecipazione degli agricoltori biologici del territorio che condividono lo stesso progetto di riscatto.
Prodotti coltivati nel rispetto delle tipicità e delle tradizioni del territorio, applicando i principi dell’agricoltura biologica, per portare sulla tavola delle famiglie italiane un prodotto genuino, buono e… giusto.
Per un consumo consapevole: perché anche in questo modo, è possibile sconfiggere la mafia.”
Questo è quanto recita il sito internet di Libera Terra.
Ogni ulteriore commento sul valore etico e sulla sostenibilità ambientale del progetto risulta superfluo.
Kokopelli
La natura basa il proprio corretto funzionamento sulla adattabilità, da un lato, e sulla variabilità biologica, dall’altro: in sostanza si fonda sulla capacità degli esseri viventi di sapersi difendere autonomamente (o perire) da avverse condizioni climatiche, da parassiti e da malattie. Più l’adattabilità e la diversità biologica sono elevate maggiore sarà la possibilità di sopravvivenza di una specie ad un sistema che è in continua modificazione ed evoluzione.
Kokopelli ha ben compreso l’importanza di tali problematiche e, pertanto, si propone di contrastare l’uniformità genetica delle specie vegetali destinate all’alimentazione umana, imposta da un’industria sempre più alla ricerca del prodotto perfetto per la grande distribuzione organizzata, attraverso la vendita e lo scambio di sementi antiche e rare.
Scopo di Kokopelli, che è un’associazione libera di persone che scoprono e coltivano specie vegetali antiche o fuori dagli standard commerciali, non è tanto il guadagno derivante dalla vendita dei prodotti presenti nel suo interessante catalogo, quanto il promuovere una cultura della (bio)diversità che, al di là delle illusioni tecnologiche, è il vero “rimedio naturale” alla prosecuzione, nel tempo, della vita.
Chiunque può contribuire alla difesa di una determinata specie vegetale e alla libera diffusione delle sementi ottenute o attraverso l’acquisto dei semi proposti dal catalogo prodotti oppure proponendo all’associazione una nuova specie e diventandone il “custode”.
Paladini del pollice verde… fatevi avanti!