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Attacco alla Terra

Attacco alla Terra” sembrerebbe il titolo di un romanzo o di un film di fantascienza degli anni ’50 e ‘60 nel quale esseri alieni mostruosi dotati di antenne e proboscidi arrivano con le loro astronavi luminose avvolte da copioso fumo per conquistare il pianeta e per soggiogare con forza brutale la razza umana alla loro volontà.

L’attacco alla Terra che voglio descrivere, invece, riguarda un fenomeno abbastanza recente: la lenta – ma inesorabile – perdita di una qualsiasi sana relazione del pianeta verde-blu con gli uomini, gli animali che lo hanno (per ora) conquistato.

Nei secoli passati considerata fondamentale per la vita fino a chiamarla addirittura “Madre” ora la Terra è diventata, da un lato, un seno prosperoso da mungere all’infinito per ottenerne materie e vantaggi economici, mentre, dall’altro, è un’immensa pattumiera dove riversare senza fine i residui gassosi, liquidi o solidi non più utilizzabili dalla nostra laboriosità. Il tutto senza la minima idea di rispetto e di senso del limite.

La cosa ancora più preoccupante in questo fosco scenario è, a mio avviso, il fatto che di questo pensiero malato nel rapporto con la Madre Terra non si vede ancora chiaramente la fine ma, anzi, obiettivi sempre più spinti di utilizzarne le risorse e, addirittura, di modificarne le regole attraverso pesanti interventi ingegnieristici (geoingegneria), la manipolazione genetica delle specie vegetali (OGM) o quella atomica dei materiali (nanotecnologie).

Sono convinto – e come me una grande fetta di mondo scientifico – che tutta questa presunzione di onnipotenza, prima o poi, ci si ritorcerà contro. La cosa ancora più preoccupante è il fatto che gli effetti di tale ritorsione non sono facilmente prevedibili ma, a guardare la forza dei terremoti o quella degli uragani o degli tsunami, per la facile sopravvivenza della civiltà del genere umano potrebbe non essere proprio una passeggiata nel parco.

I love OGM

Con la recente introduzione, da parte dell’Unione europea, delle colture di prodotti agricoli geneticamente modificati all’interno della comunità, si è riacceso l’inevitabile dibattito tra i favorevoli e i contrari. Qualche ministro ha aperto subito le porte e ha dato inizio alle semine; qualche altro, compreso quello italiano, ha chiuso i cancelli.

Al di là dei dibattiti molto noiosi con elencazione di dati e di conclusioni scientifiche che si smentiscono gli uni con gli altri in una spirale di confusione vorrei osservare, semplicemente, quanto segue.

Ipotizziamo, senza alcun pregiudizio e presunzione di colpevolezza, che gli organismi geneticamente modificati non impoveriscano o sterilizzino il terreno più dei prodotti “naturali”.

Ipotizziamo che essi siano effettivamente in grado di aumentare rese e produttività nel lungo periodo oppure che siano in grado di sconfiggere fitopatologie o parassiti altrimenti affrontabili con dosi massicce di prodotti chimici, spesso anche molto pericolosi per la salute di agricoltori, comunità agricole e consumatori.

Ipotizziamo che anziché diminuire la biodiversità la favoriscano.

Ipotizziamo infine, in questo caso anche contro l’opinione di numerosi scienziati, studiosi e casalinghe, che gli OGM facciano bene alla salute: cioè che siano in grado di favorire, più dei loro fratelli non-OGM, l’assunzione di maggiori quantità di vitamine o altri nutrienti importanti per il mantenimento del corpo in buono stato di funzionamento metabolico.

Nonostante tutto questo, però, con gli OGM non mi sento ancora del tutto tranquillo! Il motivo potrà sembrare banale ma, per me, è di vitale importanza: gli OGM azzerano oltre 3 miliardi di anni di evoluzione!

Questa tecnica di manipolazione del dna delle specie vegetali (e, in futuro, anche delle specie animali, compreso l’uomo?) applicata da un uomo arrogante spazza via, con una sola folata di vento, i numerosi tentativi, i numerosi fallimenti, gli infiniti micro-adattamenti, i rapporti simbiotici delle specie viventi ad ambienti in costante mutamento. In sostanza elimina quel bio-ingegnere invisibile rappresentato dal tempo.

Vista la nostra enorme ignoranza sul funzionamento di ciò che ci circonda, sulle relazioni occulte esistenti tra miliardi di specie viventi, sulle possibili influenze cosmiche, elettromagnetiche, chimiche con la vita, voler a tutti i costi modificare, spesso forzandola con legami estremi, la struttura genetica delle specie viventi mi sembra una cosa stupida che, anche se non ora, potrebbe in un futuro portare verso direzioni inaspettate e, in quel caso sì, potenzialmente pericolose per l’uomo e per l’ambiente dal momento che non si è ora in grado di prevederne i possibili risultati.

Si tratta, volendo usare una metafora, di pretendere di scrivere a tutti i costi un romanzo in una lingua straniera di cui non si conosce la grammatica utilizzando solamente il vocabolario oppure quei terribili traduttori presenti su internet. Qualcosa ne viene fuori ma il senso vero, quello che si vuole veramente esprimere, si perde e, anzi, talvolta ne può venire addirittura stravolto il significato.

Foto: www.kokopelli.it