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MiDEA | Giochi per bambini
L’intuizione per MiDEA è venuta ad Emilio Milani quando i grandi bidoni per la raccolta dei rifiuti che si trovavano per strada sono stati dismessi per essere sostituiti da una nuova tipologia di raccolta differenziata “porta a porta”. Subito Emilio Milani ha pensato che le loro dimensioni e il loro materiale resistente alle intemperie potessero prestarsi molto bene alla realizzazione, attraverso il recupero e il riuso, di giochi da giardino per i bambini, in particolare casette.
Dopo aver provveduto al loro acquisto, a Emilio Milani ci sono voluti due anni di ricerche e di tentativi per capire come eseguire al meglio la trasformazione dal punto di vista tecnico, per ottenere le certificazioni, per effettuare i primi test con i bambini allo scopo di capire le loro reazioni e per comprendere come implementare la parte pedagogica ottenuta con le decalcomanie e con gli arredi interni.
Quali sono le fasi che il nostro artigiano segue per ridare vita a degli oggetti (i vecchi cassonetti) che, altrimenti, con la progressiva dismissione degli stessi a favore di sistemi diversi di raccolta dei rifiuti, andrebbero irrimediabilmente persi? Innanzitutto li smonta rimuovendo soprattutto il coperchio ed il telaio in acciaio. Poi li lava a caldo e li sanifica con un’idropulitrice per rimuovere tutta la sporcizia e per verificare la presenza di eventuali crepe o rotture. Effettuate le riparazioni e ultimata la realizzazione della struttura finale del gioco anche con l’inserimento di elementi di rinforzo, provvede alla loro colorazione. Infine taglia le porte e le finestre e vi appone le finiture consistenti nella realizzazione delle decalcomanie e nell’inserimento degli arredi a seconda della destinazione d’uso: negozietto di frutta e verdura, autorimessa, officina, caserma dei pompieri, ospedale.
Le casette per bambini MiDEA si prestano ad essere posizionate in tutti gli spazi aperti: spiagge, giardini, scuole, parchi, ecc.
Pocket Disc | Frisbee
Quando ho visto il Pocket Disc nella cesta delle novità di in un negozio di Nizza non credevo che un cerchio di stoffa colorata più simile ad un berretto che ad un gioco potesse volare come un “vero” frisbee di plastica e che fosse così semplice farlo librare nell’aria. Il venditore, vedendomi un po’ perplesso con l’oggetto in mano, mi ha subito “sfidato” a giocherellare con lui tra gli scaffali e i clienti e… devo dire che ci siamo divertiti per un paio di minuti, soprattutto senza fare danni. Alla fine non ho potuto resistere e l’ho comperato. Anzi, ne ho comperati due!
L’idea è molto semplice e, nello stesso tempo, geniale: un cerchio di cotone – un materiale rinnovabile (1) – filato a maglia molto grossa è in grado di sostituire la plastica come materiale di produzione. In più: può colpire persone e oggetti senza fare danni, può essere lavato se si sporca, può essere facilmente portato con sé in una borsa per essere usato quando lo si desidera e può essere utilizzato senza troppi problemi negli ambienti chiusi. Insomma è proprio carino!
Il tutto nasce per caso qualche anno fa negli USA ad opera di Savanna, una bambina di 9 anni, che, nell’ambito di un progetto scolastico riguardante la realizzazione di un centrino a uncinetto fece un ottimo lavoro ma, nello stesso tempo, per errore commise l’imperfezione di non realizzare in modo corretto i bordi che si arricciarono verso l’interno. Il centrino rimase sul tavolo di casa per anni quando Chris, un amico della famiglia di Savanna, un po’ per caso e un po’ per scherzo lo lanciò e lo fece volare senza difficoltà nella stanza, dove atterrò dolcemente. Fu proprio lì che nacque l’idea originaria che, nel tempo, attraverso piccoli perfezionamenti, portò alla realizzazione del prodotto finito.
Il Pocket Disc è realizzato a mano in Guatemala da donne Maya nell’ambito del commercio Fair Trade ed è certificato Green America – Silver.
Per acquistare in Italia il Pocket Disc contattare:
Farfilò
Rigaste San Zeno, 23/e
37123 Verona
info@farfilo.com
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(1) Nell’ottica della bioimitazione sarebbe stato meglio che il cotone con cui il Pocket Disc è prodotto fosse biologico.
Se questo è un uomo
Dopo aver visto le immagini di un torero che, qualche tempo fa, a Madrid, è stato infilzato da un toro durante una corrida, più che dall’uomo a terra (che, come si può vedere dalla foto, se l’è cavata con un danno relativamente lieve e si rialza con le proprie gambe) sono rimasto colpito dal toro e dal sangue che esce copioso dalla sua bocca. Chiaro segno che l’animale ha in corso una violenta emorragia che, oltre alla morte, gli sta provocando anche atroci dolori e sofferenze.
Mi sono subito chiesto quale sia l’uomo che riesce a procurare tanto dolore ad un altro essere vivente (per di più un mammifero molto simile a noi) per il solo diletto e per la sola dimostrazione pseudo-ancestrale di una superiorità di lotta nei confronti dello stesso. Mi sono chiesto quale sia la motivazione che spinge gli spettatori ad andare a vedere un simile “spettacolo” sanguinario e atroce. E, subito, ho fatto un collegamento mentale e ho pensato a Primo Levi.
Lo so, il paragone è un po’ forte ed andare a scomodare il chimico ebreo torinese scampato ai campi di concentramento e le atrocità dell’Olocausto per parlare della corrida è sicuramente eccessivo. Lo stesso errore comunicativo lo ha fatto Beppe Grillo quando per parlare della P2 ha scomodato Aushwitz. Io, però, non credo sia un problema perché non penso di offendere nessuno. Lo scopo è quello di usare un’iperbole linguistica per far luce su una pratica senza senso come è quella di “giocare” ad irridere il toro per poi infilzarlo a morte procurandogli inutile dolore e rabbia, come senza senso è stata l’idea del nazismo di fare violenza gratuita su alcune categorie di uomini.
La morte, al limite, se proprio proprio deve essere procurata ad un animale, deve essere praticata con il minimo di sofferenza e di violenza nei confronti dello stesso, perché, ne sono convinto, procurare brutalità rende brutali! Ed essere brutali, mi chiedo, non aiuta nel capire empaticamente il processo necessario che ci attende per il futuro nel percorrere la strada verso la ricerca della sostenibilità ambientale.
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Foto: la foto riporta la scena di un incidente avvenuto qualche tempo fa a Madrid dove il toro ha incornato il torero Jimenez Forte. Si noti il copioso sangue che fuoriesce dalla bocca del toro e che dimostra inequivocabilmente le emorragie che le spade infilzate nel dorso provocano all’animale e la sofferenza atroce a cui viene sottoposto.
Hevea | Accessori per bambini
In che cosa crede Hevea?
- Hevea crede nella sostenibilità e nel fatto che ciascuno debba compiere, per quanto possibile, delle azioni positive verso uno stile di vita ecologico.
- Hevea crede nel buon design: nella semplicità scandinava, nell’innovazione e nel rispetto della natura. Meno è più!
- Hevea crede nella qualità, nella funzionalità e nel divertimento: i prodotti di qualità durano di più, fanno risparmiare denaro e riducono i rifiuti.
- Hevea crede nella creazione di un business che possa soddisfare i desideri dei genitori e, al contempo, realizzare una filiera di produzione eco-friendly.
- Hevea crede nel fatto che il proprio business debba realizzare azioni per minimizzare la produzione di CO2, ridurre i rifiuti e consumare meno energia possibile.
- Hevea crede che ciascuno di noi dovrebbe avere il tempo – e l’energia – di giocare con i propri figli e, pertanto, sarebbe necessario che i datori di lavoro organizzassero il lavoro con l’obiettivo di consentire che ciò si realizzi.
- Hevea crede che sia nostro dovere dare ai nostri figli e alle generazioni future l’opportunità di vedere tutta la fauna e gli animali del mondo allo stato selvaggio (per questo sostiene il WWF).
- Hevea crede che il business giochi un ruolo molto importante per costruire un futuro sereno. Pertanto propone di consumare cibo biologico, di ridurre il consumo di carne, di comprare a livello locale, di fare acquisti responsabili, di riutilizzare, di riciclare e di ridurre i rifiuti prodotti perché tutto ciò permette di vivere una vita migliore.
- Hevea crede che ciascuno possa “fare la differenza”.
Per rendere operative queste sue convinzioni Hevea si è impegnata a operare nei diversi ambiti della sostenibilità e a pianificare miglioramenti continui nel tempo.
Hevea (1) è un’azienda danese che produce prodotti per bambini utilizzando gomma naturale al 100%, BPA free e senza PVC; che utilizza per i propri imballaggi carta certificata FSC e inchiostri vegetali; che, per la coltivazione della gomma e per la realizzazione dei prodotti, si avvale di partner malesi socialmente responsabili.
I ciucci, i massaggiagengive (teethers), i giocattoli per il bagno e gli accessori provengono tutti da materie prime rinnovabili e, una volta diventati rifiuti, sono tutti completamente biodegradabili.
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(1) Hevea deriva dal nome latino dell’albero della gomma: Hevea brasiliensis. La gomma naturale che viene estratta dalla sua linfa è l’ingrediente base dei prodotti Hevea. Utilizzando la gomma naturale al posto di quella derivante dal petrolio Hevea contribuisce a migliorare la salute degli utilizzatori, ad evitare l’inquinamento persistente dell’ambiente, a combattere i cambiamenti climatici attraverso l’incremento degli alberi che assorbono la CO2 e a limitare l’estrazione del greggio.
Cucistorie | Prodotti per bambini
“C’era una volta un trio di fanciulle impegnate a capire cosa fare della propria vita. Erano ben diverse l’una dalle altre. La più grande era rossa di capelli ed era animata da un innato senso materno e imprenditoriale. Quella di mezzo aveva capelli colorati e spirito organizzativo. La più piccola era castana, ricca di bontà e senso pratico. Erano diverse ma le univa la voglia di creare con le loro manine qualcosa che parlasse di loro e della loro storia. E fu così che la loro storia si intrecciò attraverso fili colorati con i racconti ascoltati da bambine, ricamò fiabe di regni lontani e incantesimi su fantasie di stoffa, cucì bottoni e applique per novelle di animali parlanti. Le tre fanciulle cominciarono a raccontare favole su T-shirt, softies, borse e tante altre creazioni. Formarono così insieme il Cucistorie e adesso che questa avventura è cominciata vogliono raccontarvela, nella speranza di rendervi… felici e contenti”.
Cucistorie produce abbigliamento, coperte trapuntate, giochi, asciugamani, bavaglini, pupazzi, borse e zaini per bambini facendo riferimento ai racconti e alle storie della nostra infanzia.
Ogni articolo Cucistorie è un pezzo unico perché fatto a mano. Acquistarlo, magari ad un prezzo un po’ più elevato rispetto alla produzione di massa, significa possedere un prodotto unico nonché promuovere il lavoro e le abilità manuali piuttosto che il mero consumo di merci.