Category Archives: Vestire
Freitag | Borse e accessori
I fratelli Markus e Daniel Freitag – designer grafici – erano alla ricerca di una borsa funzionale, impermeabile e resistente che consentisse loro agevoli spostamenti in bicicletta per la città, caratterizzata da abbondanti piogge. Siamo nel 1993 a Zurigo dove, ispirati dal traffico dei coloratissimi mezzi pesanti che passavano davanti al loro appartamento, i due fratelli Freitag decisero di cucire una borsa utilizzando vecchi teloni di camion, realizzarono la tracolla con cinture d’auto usate e le bordature con una vecchia camera d’aria di bicicletta. Nacque così, da un’esigenza personale e da uno spiccato senso del recupero dei materiali, un’azienda che ancora oggi opera nel centro della città di Zurigo, che conta sulla collaborazione di più di 150 collaboratori e che produce circa 50 modelli di borse e numerosi accessori per uomo e donna.
Ogni anno per la produzione delle circa 400.000 borse e accessori vengono impiegati:
- 440 tonnellate di teloni di camion che hanno viaggiato sulle strade di tutto il mondo (corrispondenti ad una colonna di camion di 110 km);
- 35.000 camere d’aria di bicicletta usate
- 288.000 cinture di sicurezza scartate
- 1.200 m2 di air-bag riciclati.
I prodotti FREITAG, che data le loro caratteristiche costruttive sono pezzi unici semi artigianali, sono venduti in tutto il mondo sia in oltre 450 negozi che attraverso lo shopping on-line.
In merito al perché della produzione di borse dai rifiuti Markus afferma: “Nel 1978 nostro padre ci ha mostrato come funziona una compostiera e per noi è divertente pensare e agire in cicli. Da qui è nata la consapevolezza che l’immondizia, nel migliore dei casi, diventa qualcos’altro. Poiché sino ad oggi non ho mai guidato un’auto, ma solo biciclette, so che a volte nella vita serve una borsa robusta, resistente all’acqua e funzionale”.
In merito alla sostenibilità Daniel afferma: “Chiunque si occupi seriamente del concetto di sostenibilità comprende rapidamente che tutto ciò non ha nulla a che vedere con un pensiero a breve termine. Esistono degli interventi ecologici sensati realizzabili a breve termine, ma moltissimo deve essere pensato a lungo termine con una visione globale. Sono convinto che ciò sia essenziale per l’ambiente e per la società e che queste strategie si diffonderanno ampiamente”.
Hirsch Natur | Calze
L’azienda Hirsch Natur è stata fondata nel 1928 a Laer (vicino a Münster) in Westphalia da Franz Kloppenborg, un ristoratore e agente di commercio. La prima macchina per la tessitura fu posizionata nella sala da ballo del ristorante di famiglia e ,originariamente, fu dedicata alla produzione di calze da lavoro. Fu solo a partire dagli anni ’80 che l’azienda decise di produrre una collezione di calze con tessuti naturali e tale attività, negli anni, è cresciuta sempre di più sino a diventare l’attività principale dell’azienda.
Le calze attualmente in produzione prevedono diversi modelli per svariati usi (sport, tempo libero, comfort, eleganti) e sono prodotte nei seguenti materiali:
- lana biologica
- cotone biologico
- bamboo (1)
- lino
Dal momento che le moderne macchine per la tessitura consumano molta energia elettrica, nel 2009 Hirsch Natur ha installato un impianto fotovoltaico che produce metà dell’energia necessaria per il funzionamento delle stesse. L’azienda ha già pianificato di estendere tale produzione di energia da fonti rinnovabili fino al 100% delle necessità.
Inoltre Hirsch Natur non usa prodotti chimici e minimizza il più possibile il consumo di acqua.
Attualmente Hirsch Natur produce seguendo i protocolli del GOTS (Global Organic Textile Standard) e tale produzione è certificata annualmente da un organismo indipendente (IMO).
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(1) Hirsch Natur dichiara di non utilizzare viscosa ma di utilizzare le vere fibre di bamboo.
Astorflex | Calzature
Il calzaturificio Astorflex appartiene da generazioni alla famiglia Travenzoli che, già alla fine dell’800, aveva iniziato a Casteldario in provincia di Mantova, a produrre zoccoli (dette “sgalmare” in espressione dialettale). Con l’industrializzazione del dopoguerra il piccolo laboratorio “Fratelli Travenzuoli” ha iniziato a produrre calzature di diverse tipologie. Tale produzione perdura sino ad ora e in questi ultimi anni si è fortemente orientata nell’ambito della sostenibilità ambientale, in un processo di ricerca continua.
I pellami per la produzione delle calzature sono conciati con tannini vegetali che consentono di avere pelli più sane e traspiranti, che non creano allergie da contatto al cromo e hanno un limitato impatto ambientale, dato il limitato consumo di acqua e di energia elettrica. Buona parte delle suole utilizzate per le calzature Astorflex sono in gomma naturale, ottenuta dalla coagulazione e dal successivo essiccamento del lattice prodotto dagli alberi di Hevea brasiliensis, senza aggiunta di prodotti chimici o coloranti. Tale gomma è traspirante, biodegradabile al 100%, non prevede scarti di produzione, è molto elastica ma ha il difetto di sentire molto gli sbalzi termici (si irrigidisce al freddo e si ammorbidisce al caldo) e di resistere un po’ meno all’abrasione rispetto a quella sintetica.
Le calzature Astorflex sono realizzate totalmente in Italia mediante collanti ad acqua e mediante la scelta di utilizzare sub-fornitori vicini al luogo di produzione, che si sono resi disponibili a certificare, in piena trasparenza, la composizione dei loro prodotti.
Nel 2008 il calzaturificio Astorflex ha dato origine al progetto “Ragioniamo con i Piedi”, la cui filosofia è sintetizzabile in:
- la calzatura non c’è marchio perché non c’è nulla da ostentare: è invece un oggetto che serve per camminare in modo confortevole
- il prodotto deve essere comperato solo se serve veramente
- il prodotto deve dimostrare che è possibile offrire un bene di valore in una filiera responsabile che gratifichi il produttore e soddisfi il consumatore
- il prodotto deve sviluppare una filiera produttiva locale basata sul senso di responsabilità e fiducia reciproca.
H&M Conscious | Abbigliamento
Anche le grandi aziende multinazionali possono contribuire con i loro prodotti e con le loro scelte commerciali a garantire la sostenibilità ambientale ma, soprattutto per l’impatto che hanno su un gran numero di consumatori, a sviluppare una diffusa coscienza ecologica.
H&M – la famosa multinazionale svedese dell’abbigliamento – per la primavera-estate 2013 ha messo in commercio la Conscious Collection e la Conscious Exclusive, collezioni di vestiti e accessori non solo prodotti con tessuti biologici, ma anche caratterizzata dalla ricerca di una filiera produttiva sostenibile.
Inoltre H&M, in questo contesto della Conscious Collection e della Conscious Exclusive, ha messo in campo anche un’iniziativa interessante di raccolta dei vestiti usati, indipendentemente dalla marca. La motivazione consiste nel fatto che, anziché far finire del materiale in gran parte ancora utilizzabile nelle discariche o negli inceneritori, H&M, in cambio di un buono sconto, si impegna a consegnare gli abiti raccolti al più vicino impianto di trasformazione. Gli abiti ancora buoni verranno riusati oppure verranno riciclati i tessuti.
Risorse Future | Calzature
Risorse Future è un progetto del calzaturificio DEFA’S di Monte Urano (FM), città facente parte del distretto calzaturiero del Fermano. L’obiettivo del progetto, realizzato con “EcoMarcheBio”, è quello di produrre calzature ecologiche, sostenibili sia relativamente ai materiali utilizzati che ai processi di lavorazione e distribuzione. Il risultato finale è stata la realizzazione di calzature che, pur garantendo elevato comfort e lunga durata, sono costituite interamente da materiali vegetali (canapa e sughero) oppure con pellami conciati al vegetale.
L’obiettivo di realizzare delle calzature ecologiche si è scontrato con la difficoltà di reperire i giusti materiali ma, soprattutto, con scelte relative al processo produttivo. Infatti la calzatura è il risultato finale di molte fasi di lavorazione che devono essere attentamente valutate e che sono oggetto di un processo di ricerca e di evoluzione che si modifica e si aggiorna nel tempo.
Con riferimento ai materiali, quelli impiegati per le calzature Risorse Future sono:
- CANAPA – La canapa, in fase di coltivazione, non necessita né di erbicidi né di pesticidi. Inoltre il tessuto, fresco in estate e caldo in inverno, è idrorepellente e risulta molto resistente sia agli strappi che all’usura.
- SUBERIS – Si tratta di un foglio di sughero dello spessore di qualche frazione di millimetro incollato ad una base di cotone. Il sughero è un prodotto rinnovabile frutto della natura che risulta impermeabile, antibatterico e antiallergico. Per info: www.suberis.it
- PELLE CONCIATA AL VEGETALE – La concia vegetale viene realizzata utilizzando tannini provenienti dalle cortecce di alcune specie di alberi. La pelle così trattata non contiene sostanze tossiche (coloranti azoici, nichel, pentaclorofenolo, cromo esavalente), nocive per l’uomo o per l’ambiente. Per info: www.pellealvegetale.it
- BIOPLASTICA API – Di derivazione dalla canna da zucchero la Bioplastica Api è una plastica che, solo quando viene inserita nel ciclo dei rifiuti, si degrada velocemente e completamente.
- TEXON COTTON – Questo materiale è realizzato in pura cellulosa di cotone e viene usato come soletta sottopiede. La cellulosa di cotone, che si ottiene dagli scarti della lavorazione della pianta del cotone, è traspirante, ha un’elevata resistenza all’abrasione, è lavabile, flessibile, assorbe il sudore e previene la formazione di cattivi odori. Per info: texon cotton
- COLLANTI A BASE D’ACQUA – Tali collanti, inizialmente ritenuti incompatibili con il processo industriale della produzione calzaturiera ma ora proficuamente impiegati, permettono di ottenere risultati migliori della colla termoplastica.
- JUTA – La juta, che è una fibra vegetale ottenuta da una pianta molto resistente alla salinità, allo stress idrico, alle temperature e agli insetti nocivi, viene impiegata per le stringhe.
Attualmente per la colorazione delle calzature Risorse Future vengono utilizzati coloranti sintetici ecologici privi di metalli pesanti ma si stanno anche testando delle tinture di origine vegetale.
Una parte delle calzature Risorse Future sono “animal-free”, cioè prive di componenti di origine animale. Per tale ragione è stato loro conferito il marchio “Vegan OK ”.
Le calzature Risorse Future sono disponibili per uomo, donna e, da poco, anche per bambino.
Per info: video
Made in No | Abbigliamento
Il progetto “Made in No”, che produce una linea di abbigliamento intimo bio ed equosolidale, ha origine da un’idea della Cooperativa Fair e dell’Associazione Cristiana Casagrande ma è reso possibile anche attraverso il sostegno della Provincia di Novara, della Fondazione Culturale “Responsabilità Etica” e grazie al contributo costante e concreto dei Gruppi di Acquisto Solidale (GAS).
Made in No valorizza i piccoli produttori artigiani e le cooperative che hanno scelto di affrontare il mercato secondo regole di equità, trasparenza, sostenibilità ambientale lungo tutta la filiera produttiva. Il prezzo equo e trasparente è lo strumento per rivelare non solo il valore monetario del prodotto, ma anche per dare concretezza ai principi ispiratori di equità e giustizia sociale. A ciascuno il giusto senza sprechi e speculazioni, secondo valutazioni non imposte dal mercato ma definite dagli stessi attori della filiera.
Il processo di produzione Made in No si inserisce in una filiera totalmente etica, dalle famiglie contadine che coltivano, raccolgono e filano il cotone, agli artigiani che completano il processo produttivo fino al capo finito, uniti in una rete di “economia solidale”.
Il filato è fornito da JUSTA TRAMA e da REMEI.
È poi preso in carico da GB di BRUZZESE, che coordina le attività connesse alla produzione del tessuto e al confezionamento dei capi. Per effettuare le diverse lavorazioni GB di Bruzzese si avvale anche della collaborazione di: Tintoria VAGO, Roccatura FERRARI, Manifattura TACCA, Maglieria RICIS, Maglificio BELLETTI, Tessitura VIOLA, Nastrificio Tagliabue, AMI, Fratelli Leoni, Cucirini Tre Stelle, Officina Naturae.
La COOPERATIVA FAIR svolge le attività generali di progettazione e found raising, di ricerca dei filati, di relazione coi produttori equosolidali e gestisce la promozione, la comunicazione e la distribuzione dei prodotti.
Il cotone dei prodotti Made in No è certificato biologico dall’Istituto di Certificazione brasiliana IBD. La scelta del cotone puro al 100% deriva da studi e ricerche che Made in No svolge sulle fibre tessili naturali che hanno proprietà fisiche particolarmente indicate per l’intimo, soprattutto perché igroscopiche e anallergiche. Made in No utilizza solamente una materia prima completamente naturale, che non subisce alterazioni né trattamenti chimici in nessuna fase del lungo processo di produzione, dalla semina in campo della pianta di cotone al confezionamento del capo.
Un’unica precisazione merita la colorazione del tessuto in quanto Made in No, per ragioni di costo e qualità, ai coloranti naturali vegetali e animali ha preferito i coloranti artificiali ammessi dal disciplinare GOTS (Global Organic Textile Standard) che autorizza solo quelli a basso impatto ambientale.
BIO in VI | Abbigliamento
BIO in VI è un progetto della Cooperativa Sociale Studio Progetto di Vicenza che propone capi di abbigliamento in cotone biologico, dal design moderno, confezionati a Km zero e venduti ad un prezzo equo. Il cotone e i coloranti impiegati sono certificati ICEA mentre la filiera di tutte le lavorazioni, dal confezionamento alla tintura dei tessuti, sono realizzate in un’area locale, molto vicina alla sede della Cooperativa.
La Cooperativa sociale Studio Progetto si occupa di inserimento delle persone psicologicamente svantaggiate che sono impiegate nel progetto di produzione e vendita dei capi di abbigliamento. Tali persone sono affiancate da tutor qualificati in grado di accompagnarle non solo nell’acquisizione di competenze manuali ma anche di valori sociali, lavorativi ed umani.
Gli obiettivi educativi che il progetto “BIO in VI” si propone vi sono:
- rendere consapevole la persona che, nonostante la sua disabilità, può svolgere attività lavorative di qualità;
- aiutare la persona a valorizzare l’importanza di un lavoro riuscito al meglio, nato dalle proprie forze e sviluppato con le proprie mani;
- portare la persona a sfruttare le proprie risorse manuali, creative ed intellettuali accrescendo anche le capacità di concentrazione;
- offrire opportunità lavorative.
Per informazioni sul progetto e sui prodotti contattare:
Studio Progetto – Società Cooperativa Sociale
Via Monte Ortigara, 115/b – Cornedo Vicentino (VI)
tel. 348.74 92 822
bioinvi@studioprogetto.org
Engel | Abbigliamento biologico
“L’abbigliamento copre il 90 % del nostro corpo ed è continuamente a contatto con il nostro organo sensoriale più grande e importante, la pelle”.
Così recita il sito internet della tedesca Engel, azienda che a partire dagli anni ’60, ha fatto la scelta di produrre capi di abbigliamento in sintonia con la natura e con la salute.
I tessuti impiegati da Engel sono: cotone (bio), lana vergine merino (bio) e seta. Tutti i coloranti utilizzati sono privi di metalli pesanti e privi di qualsiasi AZO (azocomposto) nocivo per la salute mentre per quanto riguarda il trattamento dei tessuti Engel ha rinunciato a qualsiasi tipo di finissaggio.
Tutte le materie utilizzate devono essere biodegradabili e non devono inquinare il suolo, l’aria e l’acqua. Tutte le parti in metallo utilizzate sono prive di nichel e gli altri materiali eventualmente utilizzati devono essere materie prime naturali e ricrescenti. Per garantire l’elevata qualità dei propri prodotti Engel stabilisce inoltre degli specifici requisiti di resistenza alla luce, al sudore, alla saliva, ai lavaggi e al restringimento.
Queste caratteristiche dei prodotti e la presenza di eventuali residui di sostanze nocive per la salute o inquinanti per l’ambiente vengono controllati periodicamente da laboratori autonomi.
Oltre all’aspetto ecologico (produzione, trasporto e smaltimento sostenibili) Engel prende in considerazione anche quelli umani e sociali promuovendo la produzione locale, tutta in Germania.
La collezione Engel comprende un completo sistema di pannolini lavabili, intimo per bebé, bambini e adulti, una collezione di intimo da notte per bebé e bambini, abbigliamento per bebé e anche un piccolo assortimento di vestiario in pile di soffice lana vergine merino per bebé, bambini e adulti.
Vesto Solidal Coop
Finalmente anche la grande distribuzione organizzata inizia a confrontarsi con capi d’abbigliamento ecologici prodotti e venduti e prezzi equi. Questo percorso, già iniziato qualche anno fa da parte di qualche pioniere, è stato ora intrapreso con particolare convinzione da parte di Coop che, in collaborazione con Katharine Hamnett, una stilista all’avanguardia nella moda etica, ha dato origine alla collezione primavera-estate Vesto Solidal in vendita presso i propri supermercati.
Il progetto, da un lato, indica una precisa scelta di mercato e, dall’altro, indica la volontà di costruire una moda che non sia solo apparenza ma che sia anche capace di far pensare.
Per celebrare il 2012, Anno Internazionale della Cooperazione, la stilista ha ideato una t-shirt con lo slogan “TOGETHER IT IS POSSIBLE”. La collezione, poi, comprende anche alcuni degli slogan classici di Katharine Hamnett degli ultimi 25 anni, tra i quali “KNOWLEDGE IS POWER”, “STOP AND THINK” e, dedicato ai bambini, “LOVE”, “GENIUS” e “SAVE THE FUTURE”. La collezione include mini-abiti, t-shirt, shorts e leggings per donna; pantaloni, polo, camice, t-shirt, per uomo e per bambini e rappresenta l’impegno di un percorso che Coop ha intenzione di continuare per il futuro.
Come dichiara Coop il cotone utilizzato per realizzare la collezione Katharine Hamnett proviene dall’agricoltura biologica, è certificato Fairtrade ed è stato prodotto da cooperative e associazioni di coltivatori indiani: Suminter India Organics e Pratibha Syntex Ltd. Le camicie sono state confezionate da Tuscany Kerala Garments di Madaplathuruth in India, nell’ambito di un progetto di solidarietà realizzato in collaborazione con i Centri Missionari della Toscana.
Ecogeco jeans
Gli ideatori dei jeans Ecogeco sono Giampaolo e Claudia, agenti di commercio con trent’anni di esperienza nel tessile. A causa della crisi economica che ha colpito il settore in questi ultimi anni e spinti da un desiderio personale di sviluppare degli ideali che consentano di mettere in moto dei cambiamenti concreti nel modo di produrre e vendere i beni, hanno dato origine ad un progetto che prevede la produzione di jeans ecologici utilizzando una filiera produttiva a livello locale, materiali biologici, tinture vegetali e che siano offerti ai consumatori al giusto prezzo di vendita.
La sostenibilità del loro prodotto non è solamente legata alle caratteristiche dei materiali e alle metodologie produttive con minimo impatto ambientale, ma anche alla valorizzazione del lavoro in ambito locale perché consente una più equa distribuzione della ricchezza e stabilità sociale attraverso la certezza, nel tempo, del mantenimento dei posti di lavoro.
Le caratteristiche dei jeans Ecogeco sono:
- tessuto in cotone biologico certificato tinto con puro indaco vegetale
- lavorazione in un laboratorio che impiega lavoratori assunti a tempo indeterminato
- trattamento di lavanderia che viene effettuato solo con acqua e pietra pomice
- per alcuni modelli il tessuto è 100% cotone, mentre per altri viene utilizzato un 2% di elastomero.
Una interessante particolarità è legata al nome in quanto “EcoGeco” sta per genova ecologico e fa riferimento al vecchio nome – tela genova – con cui veniva chiamato il tessuto che noi adesso conosciamo come jeans.
Calze NATUR
Le calze NATUR sono prodotte dal Calzificio Zambelli Pierino di Nuvolera (BS), una piccola azienda artigianale che, dal 1976, realizza una vasta gamma di calze per adulti e per bambini.
Da circa 20 anni la produzione si è poi orientata solamente verso le fibre naturali: cotone biologico, lana naturale e canapa.
L’azienda, che ha intrapreso un percorso di consapevolezza ecologica, pone molta attenzione sia alla qualità delle materie prime utilizzate che alla bassa nocività delle tinture nonché alla limitazione degli imballaggi. Sulla base di tali presupposti la lana è totalmente naturale e il cotone proviene da coltivazioni biologiche in India e in Tanzania, soddisfando i requisiti della certificazione SA 8000 di responsabilità sociale che certifica, oltre alle sostenibilità ambientale delle produzioni, anche l’assenza di sfruttamento del lavoro minorile.
Le calze NATUR sono scontate per i Gruppi d’Acquisto Solidale (GAS).