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Il giro del mondo in 180 giorni

L’8 marzo è stata la festa della donna e, negli stessi giorni, in Parlamento, si è consumata una votazione complessa e sofferta per le cosiddette “quote rosa” che ha visto la bocciatura degli emendamenti proposti a favore della parità di trattamento di genere. Il tutto, come al solito, infarcito da ipocrisia e opportunismo che hanno fatto passare in secondo piano il vero obiettivo della proposta. Significativa, a tale riguardo, è stata l’intervista del Presidente della Camera Laura Boldrini che chiede addirittura che si ponga un qualche freno alla libertà di espressione e si limiti la satira politica quando interessa le donne oppure l’atteggiamento trasversale di alcune deputate che, a mio avviso, più che difendere la dignità e la considerazione delle donne pensavano a difendere la loro ben pagata “poltrona”.

Io, personalmente, non credo alle mimose per l’8 marzo quale strumento di rispetto per le donne e penso, anzi, che il vero atto discriminatorio sia proprio quello stabilire la parità di genere per legge e quello di forzare artificiosamente il numero delle donne in Parlamento o nelle cariche istituzionali. La parità di genere, se si vuole veramente realizzare, si ottiene con asili nidi a basso costo e disponibili senza interminabili liste d’attesa, con servizi alle famiglie per la gestione dei figli e di genitori anziani, con l’educazione alla cultura della parità e con tutti quegli interventi sociali che siano in grado di non obbligare le donne a trascurare le loro aspirazioni e i loro desideri per spirito di sacrificio verso la famiglia. Con tutto ciò la donna sarà in grado di dimostrare da sola il proprio valore ed esprimere le proprie potenzialità.

Per dimostrare, al di là dei simboli, il mio rispetto e la mia idea di parità sociale tra uomo e donna dedico questo articolo a Paola Gianotti che, partita l’8 marzo, tenterà di fare il giro del mondo in bicicletta. Un viaggio di circa 30.000 km, che toccherà ben 22 paesi e che verrà percorso in poco meno di 6 mesi con l’obiettivo non solo di battere un record del Guiness dei primati ma anche di lanciare un messaggio di speranza per il futuro del nostro Pianeta (1).

Chi meglio di una donna (che è madre) può preoccuparsi per i propri figli e per il loro futuro?

Seguite in diretta il viaggio di Paola… www.keepbrave.com

[Nel video Fabrizio Zanotti canta “Dieci Dita” e presenta l’impresa di Paola Gianotti]

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(1) Sul sito internet keepbrave.com Paola Gianotti dichiara che “Vivere ogni giorno in un ambiente con aria inquinata si riversa inesorabilmente sulla nostra salute e su quella dei nostri figli. Voglio che gli esseri umani siano più consapevoli riguardo questo tema, direttamente collegato alla qualità delle nostre vite in questo mondo, per questo motivo, lungo il mio viaggio in bicicletta, valuterò la qualità dell’aria attraverso la frequenza dei licheni (bioindicazione lichenica) utilizzando il metodo e gli strumenti sviluppati dall’equipe diretta dal Prof. Ammann dell’Università di Berna (Svizzera) per il WWF Elvetico. Tale metodologia permette di predire i tassi di inquinamento da dette sostanze con una certezza pari al 98 %”. Leggi l’intera dichiarazione di Ecosostenibilità & Mail cycling.

 

One Response to Il giro del mondo in 180 giorni

  1. […] e una raccolta firme ufficiale. Per suggellare poi tale richiesta hanno inviato la ciclista Paola Gianotti in bicicletta da Milano ad Oslo (circa 2000 km) per portare simbolicamente le firme raccolte alla […]

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