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Category Archives: Eco-design

Lifefactory | Bottiglie riutilizzabili e biberon

Lifefactory è nata negli USA nel 2007 quando Pam Marcus, una pediatra specializzata in alimentazione e Daren Joy, un designer, si sono incontrati per sviluppare una linea di biberon che fossero salutari, sicuri, sostenibili dal punto di vista ambientale e, perché no, anche belli da vedere. Per ottenere i risultati desiderati i due imprenditori hanno focalizzato la loro attenzione su:

  • Contenitore in vetro borosilicato: facilmente riciclabile, prodotto da un materiale naturale abbondante, pulito, senza residui chimici pericolosi (BPA, BPS e ftalati) (1);
  • Guscio protettivo (senza BPA e BPS) che, in caso di urti o di cadute, eviti che il vetro abbia scheggiature e da rotture;
  • Tappi in polipropilene (senza BPA e BPS; senza ftalati) che, in sicurezza, possano venire in contatto con qualsiasi cibo o bevanda;
  • Tettarelle dei biberon in silicone medico (senza BPA e BPS; senza ftalati).

Mano a mano che il progetto cresceva nel tempo è stata abbandonata la sola linea di produzione di biberon ed è stata estesa ad altri ambiti la linea dei prodotti offerti. Infatti Lifefactory, garantendo le stesse qualità dei biberon, ora produce anche:

  • bicchieri
  • borracce e bottiglie
  • contenitori per alimenti

life-factory

La sostenibilità ambientale dei prodotti Lifefactory è principalmente legata al fatto il vetro, un materiale totalmente atossico, facilmente lavabile e igienizzabile nonché prodotto mediante un processo relativamente semplice con una materia abbondante sia stato pensato per essere utilizzato più e più volte senza spreco di imballaggi usa e getta in un ambito diverso da quello domestico e possa essere portato con sé in totale sicurezza. Tale sicurezza è legata al fatto che il contenitore è ricoperto da un guscio protettivo in silicone che garantisce che il più grande difetto del vetro – l’elevata fragilità agli urti – sia evitato o fortemente limitato per le principali situazioni di uso comune.

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(1) BPA = Bisfenolo A; BPS = Bisfenolo S

 

Vapur | Bottiglia riutilizzabile

L’anti-bottle Vapur è una borraccia riutilizzabile molto versatile che si può piegare, lavare e portare sempre con sé.

L’anti-bottle Vapur ha le seguenti caratteristiche:

  • è lavabile, anche in lavastoviglie;
  • è pieghevole e, quando vuota, può essere facilmente arrotolata, piegata e appiattita per essere messa in borsa o in tasca: quando piena, invece, rimane stabilmente in piedi;
  • è congelabile;
  • è agganciabile mediante un moschettone che consente di portarla praticamente ovunque senza doversi preoccupare di ammaccarla o di romperla;
  • è leggera per l’ambiente e versatile: infatti quando è appiattita limita il suo ingombro e favorisce il trasporto; inoltre il suo imballaggio è stato studiato per ridurre al minimo l’utilizzo di carta e di colla ed è stampato con inchiostri a base vegetale;
  • è sicura in quanto è composta da tre stati di plastica che le conferiscono diverse caratteristiche: di questi quello più interno, approvato dalla Food & Drug Administration degli USA, è certificato senza bisfenolo A (BPA free).

VapurL’idea di realizzare questa bottiglia pieghevole è venuta a tre appassionati di outdoor californiani che hanno deciso di dare una risposta ecologica all’enorme consumo annuo di bottiglie di plastica che ammonta all’immensa cifra di circa 200 miliardi di pezzi l’anno. Di queste solo il 12% viene riciclato, mentre i restanti 176 miliardi finiscono nelle discariche o galleggiano negli oceani con un immenso impatto ambientale.

 

Il Giracose | Riuso

Impariamo a recuperare per non sprecare”.

L’Associazione “Il Giracose” nasce dalla volontà di creare un luogo speciale dove le cose già usate vengono recuperate e messe a disposizione per un nuovo uso. Lo scopo principale è creare un nuovo stile di vita più equo e sostenibile attraverso il riuso e riutilizzo degli oggetti. Riusare significa essere attenti all’ambiente, dare valore alle cose, non sprecare e, perché no, anche risparmiare!!!

L’Associazione “Il Giracose”recupera oggetti di tutti i tipi: mobili, abiti, libri, giocattoli, biciclette, attrezzatura da bambini (carrozzine, passeggini, ecc.) attrezzatura sportiva, cianfrusaglie… e ogni cosa che non viene più usata.

Giracose_1L’Associazione “Il Giracose”non ha fini di lucro, i contributi raccolti servono per l’autofinanziamento del progetto e per perseguire esclusivamente finalità di solidarietà in ambito ambientale, culturale e sociale con lo scopo di affermare il valore della vita, migliorarne la qualità e per contrastare l’emarginazione.

L’Associazione “Il Giracose”si rivolge al privato cittadino ma anche ad enti, associazioni, parrocchie, circoli e gruppi che intendono praticare il riuso e il riutilizzo degli oggetti.

L’Associazione “Il Giracose”è solidale verso persone o famiglie in grave condizione economica.

Giracose_2L’Associazione “Il Giracose”ritira oggetti ingombranti in buono stato. Se hai degli oggetti che non usi più, dei mobili che ti hanno stancato e vuoi liberartene, contattaci. Daremo loro nuova vita.

L’Associazione “Il Giracose” funziona grazie al prezioso aiuto dei volontari perché è un luogo di condivisione e di collaborazione fra le persone, dove si rispettano le diversità e le competenze individuali.

L’Associazione “Il Giracose” sviluppa progetti educativi nelle scuole per far imparare ai bambini e ai loro genitori la pratica del recupero di oggetti con lo scopo di non sprecare.

W Il Giracose. Questa è un’economia che Bioimita ama e sostiene.

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Laken | Bottiglie di alluminio

In accordo con il Container Recycling Institute, solo il 14% delle bottiglie di plastica usate per l’acqua viene correttamente riciclato. Di queste bottiglie avviate al riciclo, poi, la maggior parte viene mescolata con altri imballaggi diventando plastica di qualità scadente mentre solo una minima parte di esse può essere ritrasformata in nuove bottiglie.

Logo LakenLe bottiglie in alluminio Laken, invece, sono 100% riciclabili e sono 100% inerti se lasciate in natura. Esse sono ideali sia per i bambini che per gli adulti, da portare al lavoro o a scuola, da usare per le attività sportive o per le gite all’aperto.

Che cosa si intende esattamente per “sostenibilità”? Al di là di essere una parola “di moda” nel marketing e, pertanto, risultare un po’ svuotata di contenuto, sostenibilità sta ad indicare la caratteristica che ha un processo di essere mantenuto ad un certo livello indefinitamente. In sostanza significa garantire i bisogni attuali senza compromettere le possibilità delle future generazioni di garantire i propri.

In quest’ottica sostenibilità per Laken significa:

  • Utilizzare l’alluminio quale materia prima: è facilmente e totalmente riciclabile con un minimo dispendio di energia
  • Utilizzare materiali riciclati o materiali da fonti rinnovabili per gli imballaggi
  • Utilizzare materiali con una minima emissione di carbonio (CO2)
  • Utilizzare materiali per i quali vi sia un ampio ed efficiente sistema di gestione dei rifiuti.

BPA FreeAllo scopo di garantire sufficiente salute agli utilizzatori delle proprie bottiglie di alluminio Laken le certifica “BPA Free” (Bisphenol A Free) e garantisce che non vi sia alcuna trasmissione di sostanze pericolose dalle bottiglie ai liquidi contenuti, indipendentemente dalla natura e dalla temperatura degli stessi.

Laken è prodotta interamente in Spagna.

Recreathing | Riuso e riciclo

Scrive Stefania sul suo blog Recreathing, di riuso e riciclo creativo:

Vivo a Verona con un’ingegnere elettronico e due gatte, ho studiato informatica, sono un ex programmatore e ho una passione nota per le scarpe e la tecnologia. Dopo 18 anni da tecnico ho deciso di cambiare la mia vita e ripartire con qualcosa di nuovo. Da qualche anno cerco rendere il mio stile sostenibile per migliorare il mio stile di vita nel rispetto dell’ambiente. Ho scoperto tardivamente di avere un’anima manuale e ho cominciato a modificare mobili e oggetti per dare delle nuove funzionalità o una nuova vita. Giro per mercatini per trovare mobili a basso costo che stimolino la mia fantasia e li trasformo cercando la soluzione giusta per l’idea che mi si forma nella mente. Inoltre riciclo materiali per dare loro una nuova funzionalità e metto tutti i miei progetti su questo blog.”.

Stefania si è inventata il marchio Recreathing/Recreathink per fornire interessanti indicazioni su come, se dotati di un minimo di manualità e di senso estetico, si possa ridare vita a vecchi oggetti mediante il riuso o se ne possa creare di nuovi mediante il riciclo della materia.

Se siete alla ricerca di un’interessante ispirazione…

SIGG | Bottiglie di alluminio

« Più del 90% dell’impatto ambientale di una bottiglia di plastica usa e getta si ha prima che venga aperta dal consumatore. Petrolio per la plastica, petrolio per il traporto, petrolio per il raffreddamento e, per una piccola percentuale di bottiglie, petrolio per il riciclo » dichiara il dott. Allen Hershkowitz, scienziato senior presso il U.S. Natural Resources Defense Council.

A livello mondiale ogni anno vengono prodotti più di 60 miliardi di tonellate di rifiuti di plastica che risultano particolarmente impattanti a livello ambientale a causa della loro difficile riciclabilità e per il fatto che, se non correttamente gestiti, entrano nella catena alimentare dei mari. Pertanto riciclare le bottiglie di plastica è sicuramente una cosa positiva ma impiegare una bottiglia riutilizzabile è molto più vantaggioso per l’ambiente e per la salute.

Dal momento che riutilizzare una bottiglia di plastica potrebbe essere poco salutare a causa della possibile migrazione degli additivi della plastica nelle bevande e, la svizzera SIGG produce bottiglie riutilizzabili in alluminio attraverso un processo di estrusione, senza saldature, di un unico pezzo di metallo. Per garantire sicurezza e salute all’utilizzatore un laboratorio indipendente certifica che l’interno delle bottiglie SIGG è privo di composti organici volatili (COV), ftalati, BADGE, BFDGE NOGE e bisfenolo. Per questo la bottiglia può essere impiegata, oltre che per l’acqua, anche per bevande gasate e acide.

Foto: www.ecosigg.it

Ball | Lampade solari

Il riuso è senza dubbio uno dei principi fondanti della bioimitazione dal momento che in natura non esiste il concetto di “rifiuto” poiché tutto si riusa o si trasforma.

Tale principio trova una delle sue interessanti espressioni nelle lampade solari Ball.

Per realizzarle si è preso uno di quei normalissimi barattoli di vetro che vengono utilizzati per confezionare deliziose marmellate fatte in casa, succulente conserve di pomodoro o sfiziosi sottolio, si è attaccato al tappo un semplice pannello fotovoltaico con batteria ricaricabile, si è messa una lampada a led a basso consumo e… il gioco è fatto!

Attaccati in giardino, sotto un albero o sul terrazzo si trasformano in originali lanterne solari che si ricaricano di giorno per regalare, poi, una piacevole luce all’imbrunire.

Le lampade in oggetto sono prodotte dall’americana Jar Lights e sono reperibili su Etsy ma un’interessante sfida potrebbe essere quella di tentare di riprodurne di simili con vecchi barattoli trovati in dispensa.

Foto: Etsy

Reverse | Laboratorio di riuso

La realizzazione di una fede d’oro da 10 grammi richiede l’estrazione di 2 tonnellate di materiale grezzo, il consumo di 5 tonnellate d’acqua e 30 d’aria, nonché 10 ore di lavoro e ancora elettricità, cianuro, zinco, ed altri materiali.

Per la realizzazione di uno degli oggetti che quotidianamente utilizziamo sono essenziali l’impiego di energia ed il consumo di un insieme di materie prime. Al termine del suo ciclo di vita, il bene prodotto diverrà rifiuto e si porrà il problema del suo smaltimento. Ma già il processo produttivo che lo ha generato ha portato alla creazione di scarti produttivi da smaltire.

Ad ogni bidone di rifiuti di un singolo cittadino ne corrispondono 70 che sono stati prodotti dalle aziende per la realizzazione di quei beni diventati rifiuti”.

Reverse promuove la ricerca di un pensiero alternativo, da declinare negli ambiti sociale, culturale, economico ed ambientale, che ponga al centro l’uomo e la qualità della vita, le relazioni interpersonali ed il rispetto dell’ambiente.

Il punto di partenza di Reverse è la fine perché parte dalle materie e dai prodotti non più utilizzati (quelli che l’industria definisce “scarti”) per realizzare, attraverso l’ingegno, oggetti utili e funzionali, a metà strada tra l’artigianato e l’arte.

Nel sistema produttivo tradizionale ogni bene che viene prodotto, utilizzato e poi smaltito come rifiuto segue un percorso lineare (materia prima —–> produzione ——> consumo —-> smaltimento). Reverse, invece, ragiona in una nuova dimensione circolare – quella del riutilizzo – in modo che lo scarto, inteso come materia prima, torni all’inizio della catena produttiva.