Bisphenol A
Il bisfenolo A (BPA) è un composto chimico di sintesi fondamentale nella produzione degli additivi plastici e delle materie plastiche e, in particolare, del policarbonato, materiale utilizzato per la produzione di bottiglie (PET) e di numerosi altri contenitori per uso alimentare o per uso medico/ospedaliero.
La pericolosità per la salute umana del bisfenolo A è nota fin dagli anni ’30 del secolo scorso ma è solo a partire dagli anni ’90, dopo la pubblicazione di molte ricerche scientifiche sull’argomento, che vengono inquadrati gli ambiti su cui tale composto chimico di sintesi manifesta i propri effetti negativi: apparato endocrino, apparato riproduttore e azioni sul feto anche a basse dosi. Per esempio gli organi più colpiti sono la mammella, la prostata, il pancreas (diabete) e il fegato.
A causa dei suoi potenziali effetti negativi sulla salute il bisfenolo A è stato oggetto, nei recenti anni passati, di un’azione legislativa da parte dei principali stati europei volta ad eliminarlo da alcuni tipi di plastiche, in particolare quelle a contatto con alimenti caldi (microonde) o destinati all’uso dei neonati o lattanti (biberon) allo scopo di evitare che esso possa migrare nei cibi.
Quello che mi ha colpito recentemente, dopo aver fatto un acquisto in Francia, è aver ricevuto uno scontrino fiscale nel quale era ben evidenziato il fatto che la carta veniva garantita “sans Bisphenol A”, cioè senza bisfenolo A.
In realtà il fatto che la carta termica utilizzata per gli scontrini fiscali o per innumerevoli altri usi contenesse elevati quantitativi di tale agente chimico non era una novità. Quello che invece sorprende è che più la scienza si addentra con precisione nei meandri della produzione industriale più scopre elementi, talvolta voluti, altre volte indotti dal processo produttivo o dall’utilizzo, che possono essere estremamente nocivi per la salute da parte degli utenti.
Pertanto, per garantire salute e sicurezza all’uomo e all’ambiente, non è più sufficiente preoccuparsi di mettere al bando una certa sostanza pericolosa da un certo prodotto (magari disinteressandosi di altri prodotti simili) perché, col tempo, emergerebbero nuove e più gravi situazioni che devono essere tamponate e che a loro volta determinerebbero altre e nuove gravi situazioni in una spirale senza fine. È necessario, invece, riformare completamente il sistema industriale e portare la produzione verso più elevati standard di sostenibilità attraverso metodologie che imitino il funzionamento della natura e impieghino i materiali – quelli innocui per l’uomo, si intende – in essa reperibili.
L’eliminazione del bisfenolo A da alcune plastiche senza conseguenze produttive, prima, e dalla carta termica, poi, è la dimostrazione che tale obiettivo è concretamente praticabile fin da subito e, anziché deprimerlo, arricchisce il sistema economico-produttivo di nuove idee e di nuove conoscenze.
Mi sa solo che bisognerà vincere la resistenza delle lobby ed è per questo che, in questo periodo storico, in Europa abbiamo governi tecnici. (Sig!).
Foto: Scontrino fiscale di un negozio Carrefour (Francia)
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