Category Archives: Prodotti
Antico Molino Rosso | Farine

Antico Molino Rosso è un’azienda che opera nell’ambito della macinazione delle farine che si trova a Buttapietra, in provincia di Verona. La struttura originaria del molino risale al XVI secolo e, attualmente, è ancora presente e funzionante una ruota a pale del 1858. L’impianto dedicato alla molatura dei cereali e alla produzione della farina rigorosamente di origine biologica si compone di numerose macine a pietra ristrutturate, risalenti alla prima metà del ‘900.
La passione di Gaetano Mirandola – il proprietario – verso un’alimentazione sana ed equilibrata, unita alla consapevolezza dell’importanza della coltivazione biologica e della riscoperta di vecchi cereali (quasi) dimenticati, ha fatto sì che attualmente Antico Molino Rosso rappresenti un’importante realtà nella produzione di farine biologiche.
L’azienda, oltre alla produzione di farina, si propone anche:
- di sensibilizzare ed incoraggiare le aziende agricole a coltivare con il metodo biologico e di trasmettere loro i valori della sostenibilità ambientale;
- di recuperare e valorizzare le vecchie varietà di cereali (grano, farro, khorasan KAMUT®, riso, avena, orzo, grano saragolla, grano duro, grano Senatore Cappelli, Akrux®, segale, piccolo farro);
- di realizzare corsi di formazione formazione sull’importanza dell’agricoltura biologica, sia nei confronti dei professionisti del settore che dei consumatori.
Antico Molino Rosso si occupa anche di ricerca sui cereali e sulle farine mettendo a punto particolari ricette per panificatori e pizzaioli.
Mooncup | Coppetta mestruale riutilizzabile

La Mooncup è una coppetta mestruale riutilizzabile realizzata in morbido silicone medico. Rispetto ai normali tamponi e assorbenti usa e getta i vantaggi della Mooncup sono:
- È ecologica perché limita la produzione dei rifiuti legati al ciclo mestruale (1). Oltre ai tamponi e agli assorbenti si limitano anche gli imballaggi.
- È amica della salute perché è prodotta in silicone medico senza lattice, sbiancanti, BPA, ftalati, plastica, candeggine o altre tossine. La Mooncup è certificata ISO 13485:2003.
- È pratica perché assorbe almeno il triplo dei normali tamponi o assorbenti usa e getta.
- È economica perché dura anni ma ha un costo che equivale a quanto una donna spende in 6 mesi per tamponi o assorbenti usa e getta.
Si pensi che la prima coppetta mestruale riutilizzabile fu creata dall’attrice americana Leona Chalmers nei primi anni ’30, all’incirca nello stesso periodo della commercializzazione del primo tampone. Quest’ultimo ha però avuto un enorme successo commerciale perché l’industria era molto allettata dall’idea di un prodotto usa e getta che potesse garantirle guadagni nel tempo, sul quale ha investito enormi quantità di denaro per il marketing e la comunicazione. È stato solo negli anni ’80, con l’emergere della sensibilità ecologica, che alcune donne hanno iniziato a cercare idee alternative. In questo periodo l’inglese Su Hardy, durante un viaggio in Australia, scopre una coppetta in lattice che, tornata in patria, inizia ad importare e a diffondere. È così che nasce la Mooncup, attualmente distribuita in oltre 50 paesi del mondo.
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(1) Nel corso della sua vita ogni donna utilizza circa 11.000 tamponi o assorbenti (tenendo conto che ad ogni ciclo ne vengano utilizzati 22).
Mobili in Cartone

“Dacci un cartone e noi facciamo un mobile” recita il sito www.mobilicartone.it.
I mobili proposti sono pensati per allestire fiere, creare eventi, arredare show-room temporanei ma nulla esclude che possano essere usati anche in ambito lavorativo o domestico. L’idea è quella di evitare grandi sprechi di materiale impiegando un materiale – il cartone (1) – che è:
- ecologico
- riciclato
- riciclabile
- leggero
- economico
Il cartone utilizzato è ondulato a triplo strato (per essere sufficientemente resistente) e può essere personalizzato con stampe digitali o altri elementi di decoro. Esso è leggero, facile da trasportare e da incollare e, a fine vita, è completamente riciclabile. I mobili vengono consegnati piatti e pre-piegati, subito pronti per essere montati e incollati.
I tavoli sono testati per carichi intorno ai 30 kg statici; lo sgabello è testato per 90/100 kg di peso distribuito. In ogni caso tutti i mobili non sopportano pesi puntiformi che possono bucarli o ammaccarli.
Mobili in Cartone è stata la prima iniziativa in Italia a commercializzare via web prodotti interamente realizzati in cartone (riciclato all’80% e riciclabile al 100%).
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(1) Secondo un’analisi del ciclo di vita (LCA) del cartone ondulato, per ottenere 1 kg di cartone occorrono 260 grammi di legno. Sulla base di diversi studi di LCA l’energia per la produzione di 1 kg di pannelli di legno è paragonabile a quella per 1 kg di cartone. Il risparmio energetico deriva dalla minore quantità di materiale utilizzato.
Hirsch Natur | Calze

L’azienda Hirsch Natur è stata fondata nel 1928 a Laer (vicino a Münster) in Westphalia da Franz Kloppenborg, un ristoratore e agente di commercio. La prima macchina per la tessitura fu posizionata nella sala da ballo del ristorante di famiglia e ,originariamente, fu dedicata alla produzione di calze da lavoro. Fu solo a partire dagli anni ’80 che l’azienda decise di produrre una collezione di calze con tessuti naturali e tale attività, negli anni, è cresciuta sempre di più sino a diventare l’attività principale dell’azienda.
Le calze attualmente in produzione prevedono diversi modelli per svariati usi (sport, tempo libero, comfort, eleganti) e sono prodotte nei seguenti materiali:
- lana biologica
- cotone biologico
- bamboo (1)
- lino
Dal momento che le moderne macchine per la tessitura consumano molta energia elettrica, nel 2009 Hirsch Natur ha installato un impianto fotovoltaico che produce metà dell’energia necessaria per il funzionamento delle stesse. L’azienda ha già pianificato di estendere tale produzione di energia da fonti rinnovabili fino al 100% delle necessità.
Inoltre Hirsch Natur non usa prodotti chimici e minimizza il più possibile il consumo di acqua.
Attualmente Hirsch Natur produce seguendo i protocolli del GOTS (Global Organic Textile Standard) e tale produzione è certificata annualmente da un organismo indipendente (IMO).
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(1) Hirsch Natur dichiara di non utilizzare viscosa ma di utilizzare le vere fibre di bamboo.
Cucistorie | Prodotti per bambini

“C’era una volta un trio di fanciulle impegnate a capire cosa fare della propria vita. Erano ben diverse l’una dalle altre. La più grande era rossa di capelli ed era animata da un innato senso materno e imprenditoriale. Quella di mezzo aveva capelli colorati e spirito organizzativo. La più piccola era castana, ricca di bontà e senso pratico. Erano diverse ma le univa la voglia di creare con le loro manine qualcosa che parlasse di loro e della loro storia. E fu così che la loro storia si intrecciò attraverso fili colorati con i racconti ascoltati da bambine, ricamò fiabe di regni lontani e incantesimi su fantasie di stoffa, cucì bottoni e applique per novelle di animali parlanti. Le tre fanciulle cominciarono a raccontare favole su T-shirt, softies, borse e tante altre creazioni. Formarono così insieme il Cucistorie e adesso che questa avventura è cominciata vogliono raccontarvela, nella speranza di rendervi… felici e contenti”.
Cucistorie produce abbigliamento, coperte trapuntate, giochi, asciugamani, bavaglini, pupazzi, borse e zaini per bambini facendo riferimento ai racconti e alle storie della nostra infanzia.
Ogni articolo Cucistorie è un pezzo unico perché fatto a mano. Acquistarlo, magari ad un prezzo un po’ più elevato rispetto alla produzione di massa, significa possedere un prodotto unico nonché promuovere il lavoro e le abilità manuali piuttosto che il mero consumo di merci.
Astorflex | Calzature

Il calzaturificio Astorflex appartiene da generazioni alla famiglia Travenzoli che, già alla fine dell’800, aveva iniziato a Casteldario in provincia di Mantova, a produrre zoccoli (dette “sgalmare” in espressione dialettale). Con l’industrializzazione del dopoguerra il piccolo laboratorio “Fratelli Travenzuoli” ha iniziato a produrre calzature di diverse tipologie. Tale produzione perdura sino ad ora e in questi ultimi anni si è fortemente orientata nell’ambito della sostenibilità ambientale, in un processo di ricerca continua.
I pellami per la produzione delle calzature sono conciati con tannini vegetali che consentono di avere pelli più sane e traspiranti, che non creano allergie da contatto al cromo e hanno un limitato impatto ambientale, dato il limitato consumo di acqua e di energia elettrica. Buona parte delle suole utilizzate per le calzature Astorflex sono in gomma naturale, ottenuta dalla coagulazione e dal successivo essiccamento del lattice prodotto dagli alberi di Hevea brasiliensis, senza aggiunta di prodotti chimici o coloranti. Tale gomma è traspirante, biodegradabile al 100%, non prevede scarti di produzione, è molto elastica ma ha il difetto di sentire molto gli sbalzi termici (si irrigidisce al freddo e si ammorbidisce al caldo) e di resistere un po’ meno all’abrasione rispetto a quella sintetica.
Le calzature Astorflex sono realizzate totalmente in Italia mediante collanti ad acqua e mediante la scelta di utilizzare sub-fornitori vicini al luogo di produzione, che si sono resi disponibili a certificare, in piena trasparenza, la composizione dei loro prodotti.
Nel 2008 il calzaturificio Astorflex ha dato origine al progetto “Ragioniamo con i Piedi”, la cui filosofia è sintetizzabile in:
- la calzatura non c’è marchio perché non c’è nulla da ostentare: è invece un oggetto che serve per camminare in modo confortevole
- il prodotto deve essere comperato solo se serve veramente
- il prodotto deve dimostrare che è possibile offrire un bene di valore in una filiera responsabile che gratifichi il produttore e soddisfi il consumatore
- il prodotto deve sviluppare una filiera produttiva locale basata sul senso di responsabilità e fiducia reciproca.
Gildo Rachelli Bio | Gelati

Gildo Rachelli Bio nasce da un’esperienza di oltre 65 anni nel settore della gelateria artigianale, da una costante ricerca della qualità e da un progetto imprenditoriale e di vita orientato alla tutela della natura e dell’ambiente.
Nel 1997 l’azienda Rachelli investe sul biologico e inizia la produzione del primo gelato italiano certificato prodotto con soli ingredienti biodinamici e biologici. La nuova linea di gelati, che si fregia del marchio Demeter, viene premiata da istituzioni e riviste del settore. Nella primavera del 2009 Rachelli avvia la partnership con l’Associazione Fairtrade Italia e, nell’estate dello stesso anno, con la Fondazione Slow Food per la Biodiversità.
I prodotti offerti sono:
- DEMETER: i gelati e i sorbetti Rachelli Demeter sono senza lattosio, completamente privi di glutine (certificati AIC) e preparati con ingredienti biologici e biodinamici.
- BIO FAIRTRADE: i gelati Rachelli Bio Fairtrade nascono dalla collaborazione fra Rachelli e l’Associazione Fairtrade Italia. Tutte le materie sono provenienti dall’agricoltura biologica.
- BIO FREE FROM: i gelati Rachelli Bio Free From hanno un basso contenuto di lattosio (< 0,1%) e tutte le materie sono provenienti dall’agricoltura biologica.
- BIO: minigelati al gusto di lampone e cioccolato.
- MAESTRO: i dessert Maestro sono preparati con ingredienti dei presidi Slow Food, associazione che difende, oltre alla qualità, anche la sostenibilità ambientale. I prodotti Maestro non hanno conservanti, aromi o coloranti e le materie prime non provengono dall’agricoltura biologica.
Non tutta la produzione dell’azienda Rachelli è biologica o biodinamica ed esistono anche linee di prodotti tradizionali.
ROB del Bosco Scuro | Azienda agricola

L’Azienda agricola ROB del Bosco Scuro di Rasi Andrea ha iniziato a coltivare con il metodo biologico dal 1995 su una superficie di 8 ettari nella cornice geografica delle colline moreniche a sud del Lago di Garda. I prodotti sono: frutta (mele ed albicocche) e verdura (meloni, cipolle, pomodori).
La verdura viene venduta fresca mentre la frutta, in parte viene destinata alla vendita diretta a negozi e privati e, in parte, viene trasformata in marmellate, mostarde, puree e succhi di frutta. La maggior parte dei processi produttivi sono interni all’azienda e l’obiettivo prossimo futuro è quello di portarli tutti presso il laboratorio interno, dove possono essere meglio gestiti e controllati.
Interessanti sono le scelte economiche che l’azienda esprime:
- la massimizzazione della produzione non è una priorità;
- il mercato alimentare biologico non è (e non deve essere) un mercato di nicchia;
- la differenziazione produttiva – al contrario della monocoltura – quale garanzia di sopravvivenza.
L’Azienda agricola ROB del Bosco Scuro osserva che il lavoro dei contadini deve essere la continuazione di un rapporto profondo tra l’uomo e la natura e non il cieco sfruttamento di risorse naturali a scapito delle future generazioni. Per secoli l’ambiente naturale è stato curato, difeso e rispettato dagli agricoltori che ci hanno lasciato in dote il rispetto e la conoscenza della natura. Il suo compito primario è quello di continuare nel solco tracciato dagli antenati, per far sì che le generazioni future non perdano la conoscenza e la saggezza contadina, frutto di secoli di esperimenti.
H&M Conscious | Abbigliamento

Anche le grandi aziende multinazionali possono contribuire con i loro prodotti e con le loro scelte commerciali a garantire la sostenibilità ambientale ma, soprattutto per l’impatto che hanno su un gran numero di consumatori, a sviluppare una diffusa coscienza ecologica.
H&M – la famosa multinazionale svedese dell’abbigliamento – per la primavera-estate 2013 ha messo in commercio la Conscious Collection e la Conscious Exclusive, collezioni di vestiti e accessori non solo prodotti con tessuti biologici, ma anche caratterizzata dalla ricerca di una filiera produttiva sostenibile.
Inoltre H&M, in questo contesto della Conscious Collection e della Conscious Exclusive, ha messo in campo anche un’iniziativa interessante di raccolta dei vestiti usati, indipendentemente dalla marca. La motivazione consiste nel fatto che, anziché far finire del materiale in gran parte ancora utilizzabile nelle discariche o negli inceneritori, H&M, in cambio di un buono sconto, si impegna a consegnare gli abiti raccolti al più vicino impianto di trasformazione. Gli abiti ancora buoni verranno riusati oppure verranno riciclati i tessuti.
Lombricoltura Bella Farnia

«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma» (A.L. de Lavoisier).
La Lombricoltura Bella Farnia ha preso alla lettera il motto dell’intellettuale francese e ha deciso di intraprendere un’attività economica che si basa sulla trasformazione dei rifiuti organici in humus, in grado di nutrire il terreno migliorandone la fertilità. Il mezzo per ottenere ciò sono i lombrichi (1) che Charles Darwin addirittura definì «I più importanti animali della Terra».
La Lombricoltura Bella Farnia, oltre a ad allevare lombrichi sia per scopi hobbistici (compostaggi domestici o condominiali) che professionali (aziende agricole, allevamenti avicoli o di tartarughe), produce anche vermicompost (humus) con il marchio “Humus Bio”, organizza percorsi formativi per coloro che desiderino approfondire questo particolare allevamento e svolge attività di consulenza per chi desideri impiantare allevamenti professionali o desideri realizzare isole ecologiche per il riciclaggio dei rifiuti organici.
(1) Di lombrichi ne esistono oltre 8.300 specie di cui la metà terrestri: di queste solo sei sono quelle adatte alla trasformazione degli scarti organici. Quattro di loro vivono nelle zone temperate ma solo due specie si sono rilevate particolarmente adatte all’allevamento per la loro resistenza e prolificità: l’Eisenia andrei, comunemente chiamato lombrico rosso di California, e l’Eisenia fetida, denominato “tiger worm”, per il colore giallo pallido della sua pelle.
I lombrichi sono animali ermafroditi imperfetti perché hanno entrambi gli organi riproduttivi ma non possono autofecondarsi. Essi trascorrono gran parte della loro vita sottoterra dove, con i loro 5 cuori, con i loro 6 reni e con il loro intestino filtrano instancabilmente il terreno depurandolo anche dai metalli pesanti arricchendolo di sostanze nutritive.
Aniwell | Alimenti per animali

Gli animali da compagnia rappresentano un’importantissima fonte di benessere per le persone ma la loro gestione, soprattutto negli appartamenti e nelle città, può contribuire anche in maniera elevata a non garantire adeguata sostenibilità ambientale. Si pensi all’agricoltura, all’allevamento e alla pesca da cui si ottengono le materie prime; si pensi alla produzione, al trasporto e agli imballaggi dei prodotti; si pensi ai prodotti cosmetici, per la pulizia e l’igiene.
Il progetto Aniwell – Benessere bestiale nasce per offrire ai nostri amici a quattro zampe – cani e gatti – un’alimentazione sana, biologica, gustosa e poco impattante sull’ambiente.
Nelle ricette Aniwell ha privilegiato la carne e il pesce freschi, i prodotti da agricoltura biologica, il giusto dosaggio degli ingredienti senza usare conservanti artificiali, coloranti o additivi. In più Aniwell non usa nessun riempitivo: i prodotti hanno un’alta percentuale di carne senza la presenza di sottoprodotti. Inoltre non scatenano reazioni allergiche dovute alla presenza di residui chimici e di glutine di frumento e vengono conservati in modo naturale attraverso estratti di erbe aromatiche oppure attraverso la vitamina E (alpha-tocoferolo).
Aniwell dichiara che per questioni di corretta conservazione di prodotti le confezioni di prodotti secchi (crocchette) sono al massimo di 5 Kg per i cani e di 2 Kg per i gatti. Sacchi più grandi potrebbero comprometterne la giusta conservazione che può influire sull’igiene e la salubrità dei prodotti.
È possibile acquistare i prodotti Aniwell solo on-line perché la sua politica commerciale non prevede la distribuzione nei negozi.
Aniwell aderisce al progetto PETA (People for the Ethical Treatement of Animals) e si dichiara 100% Cruelty Free perché non effettua e non commissiona test sugli animali per i propri prodotti e per le materie prime che li compongono.
Amore Raffaele Snc | Prodotti usa e getta

L’azienda Amore Raffaele S.n.c. è un’azienda a conduzione familiare che opera nel settore del catering e che da qualche anno si è specializzata nella fornitura di stoviglie monouso biodegradabili e compostabili, certificate secondo le normative tecniche UNI EN.
Le stoviglie offerte sono:
- piatti in polpa di cellulosa
- piatti in foglia di palma
- posate in amido di mais o in legno
- bicchieri per bevande fredde in PLA
- bicchieri per bevande calde in cartoncino e film in PLA
- vaschette in PLA con coperchio per cibi freddi
- vaschette Biopap® in cartoncino con e senza coperchio per utilizzi da -40° a + 215°, microonde compreso;
- shopper in amido di patate e PLA;
- prodotti in cellulosa (tovaglioli, carta igienica, bobine, etc.) certificati PEFC;
- personalizzazioni su cellulosa certificata FSC;
- kit bio personalizzati e imbustati nel PLA.
Tra i prodotti (acquistabili anche on-line) figurano anche prodotti alimentari da agricoltura biologica.
L’azienda Amore Raffaele S.n.c. sceglie i propri fornitori privilegiando quelli più vicini che consentano limitazioni nei trasporti con conseguente risparmio di emissione di CO2.
Perlage | Vini biologici

Perlage, un’azienda vitivinicola che opera nella zona del Prosecco Superiore di Conegliano DOCG, nasce nel 1985 quando i fratelli Nardi, precursori in quest’ambito, hanno deciso di iniziare l’avventura dell’agricoltura e della viticoltura biologica e biodinamica.
Perlage ha operato una scelta molto importante nell’ambito della naturalità e della sostenibilità ambientale che coinvolge l’intero processo produttivo. Essa inizia con la coltivazione del terreno più adatto per ogni singolo vitigno, si protrae nella cura in ogni pratica agronomica sui vigneti, si conclude nella vinificazione, nella conservazione e nella distribuzione del vino.
Come dichiara Perlage sul proprio sito internet, la produzione del vino avviene nel rispetto del seguente decalogo ecologico:
- Rispetto della vita: i vigneti di collina sono disetanei, ovvero le piante vivono la loro vita fisiologica non industriale, nel rispetto del ciclo della natura.
- Compost: la concimazione del vigneto è realizzata col solo impiego di compost vegetale ed animale.
- Poco rame: la difesa dei vigneti è effettuata impiegando basse quantità di rame e nessun pesticida.
- Pannelli solari: l’acqua calda utilizzata in cantina è ottenuta da una batteria di pannelli solari.
- Energia verde: l’energia elettrica di tutta la cantina proviene esclusivamente da fonti rinnovabili.
- Risparmio energetico: nella linea di imbottigliamento è in corso la sostituzione i vecchi motori elettrici con motori più moderni a minor consumo.
- Risparmio dell’acqua: la sciacquatrice della linea di imbottigliamento permette di riutilizzare l’acqua attraverso un innovativo sistema di filtraggio.
- Packaging più riciclabili: per alcuni vini è stato introdotto il tappo a vite: la bottiglia è più facile da aprire, è eco – friendly, e riciclabile!
- Posate in materiale ecologico: nelle nostre feste vengono impiegate posate e piatti di Mater B (un polimero vegetale che si smaltisce nel compost organico).
- Carta riciclata e poco inchiostro: Il nostro catalogo viene prodotto con carta riciclata ed è stampata con il font Spranq Eco per il minor utilizzo di inchiostro!
TEK | Spazzole e pettini

Anche la cura della persona può avere un considerevole impatto sull’ambiente.
L’azienda TEK, che produce principalmente spazzole e pettini per la cura dei capelli, ha da sempre una particolare attenzione per la natura e un grande impegno per l’ecologia. Difatti ogni prodotto viene realizzato artigianalmente in Italia e solamente con materiali naturali come il legno che garantisce, oltre alla cura dei capelli, anche quella per il cuoi capelluto e per la salute in generale.
Le spazzole TEK sono realizzate con manico e con dentini in legno mentre il supporto di questi ultimi è in gomma naturale antistatica. I pettini TEK sono realizzati interamente in legno.
Per la sua particolare attenzione nei riguardi della sostenibilità ambientale TEK sceglie legno che non abbia comportato disboscamenti selvaggi. Pertanto tutti i legnami utilizzati sono certificati FSC (Forest Stewardship Council). Inoltre viene utilizzata solamente gomma naturale ricavata dal caucciù senza alcun derivato petrolifero. La parte di finitura viene realizzata solo attraverso l’uso di olio di cera d’api e colorata con aniline vegetali. Il packaging infine è in cartone naturale realizzato secondo il Well Managed Forest secondo il quale le fibre del supporto cartaceo provengano da foreste a coltivazione integrata sostenibile. Per tutta la sua produzione TEK utilizza energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili (sole, vento e acqua) certificata RECS.
Tutti i prodotti TEK, oltre agli aspetti ambientali, si propongono anche di assicurare salute e benessere per gli utilizzatori attraverso un contatto delicato con il cuoio capelluto.
Risorse Future | Calzature

Risorse Future è un progetto del calzaturificio DEFA’S di Monte Urano (FM), città facente parte del distretto calzaturiero del Fermano. L’obiettivo del progetto, realizzato con “EcoMarcheBio”, è quello di produrre calzature ecologiche, sostenibili sia relativamente ai materiali utilizzati che ai processi di lavorazione e distribuzione. Il risultato finale è stata la realizzazione di calzature che, pur garantendo elevato comfort e lunga durata, sono costituite interamente da materiali vegetali (canapa e sughero) oppure con pellami conciati al vegetale.
L’obiettivo di realizzare delle calzature ecologiche si è scontrato con la difficoltà di reperire i giusti materiali ma, soprattutto, con scelte relative al processo produttivo. Infatti la calzatura è il risultato finale di molte fasi di lavorazione che devono essere attentamente valutate e che sono oggetto di un processo di ricerca e di evoluzione che si modifica e si aggiorna nel tempo.
Con riferimento ai materiali, quelli impiegati per le calzature Risorse Future sono:
- CANAPA – La canapa, in fase di coltivazione, non necessita né di erbicidi né di pesticidi. Inoltre il tessuto, fresco in estate e caldo in inverno, è idrorepellente e risulta molto resistente sia agli strappi che all’usura.
- SUBERIS – Si tratta di un foglio di sughero dello spessore di qualche frazione di millimetro incollato ad una base di cotone. Il sughero è un prodotto rinnovabile frutto della natura che risulta impermeabile, antibatterico e antiallergico. Per info: www.suberis.it
- PELLE CONCIATA AL VEGETALE – La concia vegetale viene realizzata utilizzando tannini provenienti dalle cortecce di alcune specie di alberi. La pelle così trattata non contiene sostanze tossiche (coloranti azoici, nichel, pentaclorofenolo, cromo esavalente), nocive per l’uomo o per l’ambiente. Per info: www.pellealvegetale.it
- BIOPLASTICA API – Di derivazione dalla canna da zucchero la Bioplastica Api è una plastica che, solo quando viene inserita nel ciclo dei rifiuti, si degrada velocemente e completamente.
- TEXON COTTON – Questo materiale è realizzato in pura cellulosa di cotone e viene usato come soletta sottopiede. La cellulosa di cotone, che si ottiene dagli scarti della lavorazione della pianta del cotone, è traspirante, ha un’elevata resistenza all’abrasione, è lavabile, flessibile, assorbe il sudore e previene la formazione di cattivi odori. Per info: texon cotton
- COLLANTI A BASE D’ACQUA – Tali collanti, inizialmente ritenuti incompatibili con il processo industriale della produzione calzaturiera ma ora proficuamente impiegati, permettono di ottenere risultati migliori della colla termoplastica.
- JUTA – La juta, che è una fibra vegetale ottenuta da una pianta molto resistente alla salinità, allo stress idrico, alle temperature e agli insetti nocivi, viene impiegata per le stringhe.
Attualmente per la colorazione delle calzature Risorse Future vengono utilizzati coloranti sintetici ecologici privi di metalli pesanti ma si stanno anche testando delle tinture di origine vegetale.
Una parte delle calzature Risorse Future sono “animal-free”, cioè prive di componenti di origine animale. Per tale ragione è stato loro conferito il marchio “Vegan OK ”.
Le calzature Risorse Future sono disponibili per uomo, donna e, da poco, anche per bambino.
Per info: video
Laken | Bottiglie di alluminio

In accordo con il Container Recycling Institute, solo il 14% delle bottiglie di plastica usate per l’acqua viene correttamente riciclato. Di queste bottiglie avviate al riciclo, poi, la maggior parte viene mescolata con altri imballaggi diventando plastica di qualità scadente mentre solo una minima parte di esse può essere ritrasformata in nuove bottiglie.
Le bottiglie in alluminio Laken, invece, sono 100% riciclabili e sono 100% inerti se lasciate in natura. Esse sono ideali sia per i bambini che per gli adulti, da portare al lavoro o a scuola, da usare per le attività sportive o per le gite all’aperto.
Che cosa si intende esattamente per “sostenibilità”? Al di là di essere una parola “di moda” nel marketing e, pertanto, risultare un po’ svuotata di contenuto, sostenibilità sta ad indicare la caratteristica che ha un processo di essere mantenuto ad un certo livello indefinitamente. In sostanza significa garantire i bisogni attuali senza compromettere le possibilità delle future generazioni di garantire i propri.
In quest’ottica sostenibilità per Laken significa:
- Utilizzare l’alluminio quale materia prima: è facilmente e totalmente riciclabile con un minimo dispendio di energia
- Utilizzare materiali riciclati o materiali da fonti rinnovabili per gli imballaggi
- Utilizzare materiali con una minima emissione di carbonio (CO2)
- Utilizzare materiali per i quali vi sia un ampio ed efficiente sistema di gestione dei rifiuti.
Allo scopo di garantire sufficiente salute agli utilizzatori delle proprie bottiglie di alluminio Laken le certifica “BPA Free” (Bisphenol A Free) e garantisce che non vi sia alcuna trasmissione di sostanze pericolose dalle bottiglie ai liquidi contenuti, indipendentemente dalla natura e dalla temperatura degli stessi.
Laken è prodotta interamente in Spagna.
Made in No | Abbigliamento

Il progetto “Made in No”, che produce una linea di abbigliamento intimo bio ed equosolidale, ha origine da un’idea della Cooperativa Fair e dell’Associazione Cristiana Casagrande ma è reso possibile anche attraverso il sostegno della Provincia di Novara, della Fondazione Culturale “Responsabilità Etica” e grazie al contributo costante e concreto dei Gruppi di Acquisto Solidale (GAS).
Made in No valorizza i piccoli produttori artigiani e le cooperative che hanno scelto di affrontare il mercato secondo regole di equità, trasparenza, sostenibilità ambientale lungo tutta la filiera produttiva. Il prezzo equo e trasparente è lo strumento per rivelare non solo il valore monetario del prodotto, ma anche per dare concretezza ai principi ispiratori di equità e giustizia sociale. A ciascuno il giusto senza sprechi e speculazioni, secondo valutazioni non imposte dal mercato ma definite dagli stessi attori della filiera.
Il processo di produzione Made in No si inserisce in una filiera totalmente etica, dalle famiglie contadine che coltivano, raccolgono e filano il cotone, agli artigiani che completano il processo produttivo fino al capo finito, uniti in una rete di “economia solidale”.
Il filato è fornito da JUSTA TRAMA e da REMEI.
È poi preso in carico da GB di BRUZZESE, che coordina le attività connesse alla produzione del tessuto e al confezionamento dei capi. Per effettuare le diverse lavorazioni GB di Bruzzese si avvale anche della collaborazione di: Tintoria VAGO, Roccatura FERRARI, Manifattura TACCA, Maglieria RICIS, Maglificio BELLETTI, Tessitura VIOLA, Nastrificio Tagliabue, AMI, Fratelli Leoni, Cucirini Tre Stelle, Officina Naturae.
La COOPERATIVA FAIR svolge le attività generali di progettazione e found raising, di ricerca dei filati, di relazione coi produttori equosolidali e gestisce la promozione, la comunicazione e la distribuzione dei prodotti.
Il cotone dei prodotti Made in No è certificato biologico dall’Istituto di Certificazione brasiliana IBD. La scelta del cotone puro al 100% deriva da studi e ricerche che Made in No svolge sulle fibre tessili naturali che hanno proprietà fisiche particolarmente indicate per l’intimo, soprattutto perché igroscopiche e anallergiche. Made in No utilizza solamente una materia prima completamente naturale, che non subisce alterazioni né trattamenti chimici in nessuna fase del lungo processo di produzione, dalla semina in campo della pianta di cotone al confezionamento del capo.
Un’unica precisazione merita la colorazione del tessuto in quanto Made in No, per ragioni di costo e qualità, ai coloranti naturali vegetali e animali ha preferito i coloranti artificiali ammessi dal disciplinare GOTS (Global Organic Textile Standard) che autorizza solo quelli a basso impatto ambientale.
Oroeco | Eco data-base

Se desideri conoscere quale sia il contributo all’inquinamento del Pianeta del prodotto che stai acquistando, con Oroeco lo potrai sapere. Oroeco, infatti, si propone di essere un enorme data-base nel quale sono raccolti i dati delle performance ambientali dei principali prodotti in commercio da poter consultare in occasione degli acquisti allo scopo di effettuare scelte consapevoli di sostenibilità ambientale.
Il progetto nasce negli Stati Uniti grazie alla collaborazione di ricercatori del MIT nonché delle università di Stanford e di Berkley, e si basa sull’assunto molto semplice che il consumo può avere effetti più o meno negativi sull’ambiente.
Dal momento che il mercato globale della produzione e del commercio ci impedisce di sapere quali siano i reali flussi delle materie e i processi produttivi impiegati magari dall’altra parte del globo, con Oroeco si potrà tracciare l’impronta lasciata da un determinato prodotto sull’ambiente e valutare cosa preferire tra scelte simili.
Per ora Oroeco è solamente un progetto sperimentale che sta cercando finanziamenti per la messa in funzione ma esso rappresenta un’interessante idea: quella che attraverso scelte di consumo consapevole si possa migliorare veramente il mondo sia diminuendone l’inquinamento e il prelievo di materie, sia “costringendo” i produttori a scegliere, nell’ottica della sana concorrenza, le migliori pratiche produttive per non perdere importanti quote di mercato.
Se non necessariamente attraverso Oroeco, siate comunque critici nei vostri consumi dal lato della sostenibilità. Vedrete che non tarderanno a comparire concreti risultati di miglioramento nel sistema produttivo.
Recreathing | Riuso e riciclo

Scrive Stefania sul suo blog Recreathing, di riuso e riciclo creativo:
“Vivo a Verona con un’ingegnere elettronico e due gatte, ho studiato informatica, sono un ex programmatore e ho una passione nota per le scarpe e la tecnologia. Dopo 18 anni da tecnico ho deciso di cambiare la mia vita e ripartire con qualcosa di nuovo. Da qualche anno cerco rendere il mio stile sostenibile per migliorare il mio stile di vita nel rispetto dell’ambiente. Ho scoperto tardivamente di avere un’anima manuale e ho cominciato a modificare mobili e oggetti per dare delle nuove funzionalità o una nuova vita. Giro per mercatini per trovare mobili a basso costo che stimolino la mia fantasia e li trasformo cercando la soluzione giusta per l’idea che mi si forma nella mente. Inoltre riciclo materiali per dare loro una nuova funzionalità e metto tutti i miei progetti su questo blog.”.
Stefania si è inventata il marchio Recreathing/Recreathink per fornire interessanti indicazioni su come, se dotati di un minimo di manualità e di senso estetico, si possa ridare vita a vecchi oggetti mediante il riuso o se ne possa creare di nuovi mediante il riciclo della materia.
Se siete alla ricerca di un’interessante ispirazione…
Le Barbarighe | Azienda agricola

L’azienda agricola “Le Barbarighe” – che si trova a San Martino di Venezze, in provincia di Rovigo – è gestita dalla famiglia Gagliardo da tre generazioni.
L’azienda, specializzata nella coltivazione dei cereali, su una parte della propria superficie è impegnata nella coltivazione con metodo biologico certificato ma, in generale, è da tempo orientata ad una conduzione eco-compatibile dei propri terreni finalizzata non alla quantità ma alla qualità dei prodotti ottenuti. L’azienda, pertanto, ha aderito ai regolamenti comunitari riguardanti l’impianto di boschetti, di siepi, di bande tampone, erbai da sovescio e da colture a perdere a fini faunistici, in quanto ricadente in una zona di ripopolamento della selvaggina.
I cereali biologici attualmente coltivati nell’azienda e destinati alla trasformazione sono: grano tenero, grano duro, farro dicocco, orzo mondo, avena nuda, segale, mais cinquantino, mais biancoperla. In rotazione ai cereali, per obbligo in agricoltura biologica, si coltivano: soia, pisello proteico, loietto, erba medica.
Le varietà Il granoturco coltivato non sono ibride e appartengono a specie nostrane che risultano particolarmente adatte alla produzione di farine da polenta.
L’azienda ha intrapreso da alcuni anni la strada della trasformazione dei propri prodotti biologici allestendo in un vecchio granaio ristrutturato un impianto per la macinazione a pietra dei cereali. Si producono così farine integrali rifacendosi alla vecchia tradizione polesana dei mulini natanti fluviali del Po e dell’Adige, che erano ancora presenti fino agli anni 50 nei paesi rivieraschi.
Tutte le farine prodotte dall’azienda Le Barbarighe provengono da agricoltura biologica ed il mulino macina solo cereali biologici la cui certificazione è avvallata dall’ente di certificazione BIOS.
L’azienda fa anche parte della rete di fattorie didattiche “Bambini in fattoria” promossa dall’Associazione degli agricoltori di Rovigo. Per visite di mezza giornata essa accoglie scolaresche in qualsiasi periodo dell’anno e propone percorsi stagionali con temi da concordare assieme agli insegnanti.